giovedì, agosto 20, 2009

LA VIE EN ROSE

Sugli Champs-Élysées ho visto una delle scene più disgustose di sempre: un barbone completamente fuori di testa che stringeva in pugno un piccione e cercava di baciarlo.
Ma non voglio parlavi della Parigi dei barboni (uno a ogni fermata della metro, a Milano non ne ho mai visto così tanti!) e dall'odore costante di piscio: concentriamoci sullo shopping.

Il mio progetto di tornare a casa con un'infinità di dolcetti e marmellate Pierre Herme e Aoki è miseramente fallito causa chiusura estiva delle pasticcerie: questo ci insegna che non è una buona idea andare in città di religione cattolica a Ferragosto perchè sono tutti chiusi.

Torno invece con un delizioso petit robe noir di Naf Naf con la sua bella cinturona in vernice nera e una altrettanto deliziosa borsa color lampone pagata un quarto del mio stipendio (ma se una ragazza che lavora full time e non ha mutui nè figli non si concede una spesa folle una tantum, chi altro può? Solo le ricche ereditiere?).

L'acquisto del petit robe noir ha visto la collaborazione di un gentilissimo e fighissimo commesso di Naf Naf: la versione 19enne di Gary Dourdan , il bel moretto ricciolino di CSI.
Il commesso prima si è approciato a Yoshi, catatonico sulla poltroncina fuori dal camerino, dicendogli che sembrava molto stanco; poi, quando sono uscita dal camerino con un vestito, mi ha detto che era troppo grande e che mi andava a prendere la taglia in meno. Purtroppo in grigio non era più disponibile, quindi mestamente si scusa e mi propone lo stesso abito in nero o carta da zucchero. Nel mentre gli chiedo se l'altro modello che sto provando è della misura giusta. Riprovo il primo vestito ma non sono convinta, gli chiedo se mi porta una cintura. Me ne porta tre e ne scegliamo una in vernice ("the fabbric make a nice contrast with the dress"). Nonostante la cintura il vestito non mi convince. Il commesso suggerisce che l'accoppiata vincente secondo lui è il vestito numero due con la cintura in questione. E così fu.

L'acquisto della borsa color lampone ha invece mobilitato l'intero store Lancel. Avevo visto nella vetrina del punto vendita all'inizio degli Champs-Élysées questa fantastica borsa color lampone. Spinta da Luca, demone dello shopping folle (l'unico uomo che se non sai quale dei due vestiti prendere dice "Prendili tutti e due!"), decido che potrei concedermi questa spesa azzardata, ma di andare nel punto vendita in fondo al vialone, dove eravamo già andati il giorno prima. Nel mentre camminiamo la mia mente si interroga se sia più saggia prendere la borsa in fucsia o optare per un più classico grigio che va con tutto: l'idea di diventare "La ragazza con la borsa color lampone" ha la meglio sulla vocina interiore di mia madre, per cui quando entro nello store chiedo sicura al commesso "The Angelina bag, the pink one!".
Il commesso mi spiega che è la prima volta che quel modello viene fatto in rosa e va a controllare sul computer la disponbilità. La borsa non è in negozio. Dico di averla vista nella filiale in fondo al viale, ma a loro non risulta: l'unico modo per averla è mandare un fattorino al magazzino centrale a prenderla e entro fine giornata la borsa è da loro. Accetto, pago la mia borsa con l'accordo che sarei passata la mattina dopo a ritirarla (NB: la mattina della partenza) e me ne esco tutta giuliva, sentendomi molto Julia Roberts in Pretty Woman mentre tutti mi salutavano con mezzi inchini. Tralasciamo che il giorno dopo, quando sono passata a ritirare la borsa, nessuno si ricordava di me...

Questa è la mia L'Angelina fucsia, direttamente dalla preview della collezione A/I 09/10

lunedì, agosto 03, 2009

GLI ANNI '90 ALL'IMPROVVISO


A volte basta un niente (farsi la coda in cima alla testa stando sdraiate a letto per il mal di stomaco) e ti ritrovi con in testa un revival anni '90: nella fattispecie la codina di Sporty Spice.


Gli anni '90 per me saranno sempre associati agli smalti dai colori improbabili: il mio primo smalto è stato blu elettrico, seguito da un più canonico lilla metallizato e da un esotico verde acido cangiante dai riflessi azzurrati. Altro che le tinte primarie dei nuovi smalti L'Oreal!

Un'altra meraviglia degli anni '90 che vi sfida a ricordare sono stati i mascara per capelli!
All'epoca andavo in prima liceo e avevo i capelli corti corti alla Alexia. Avrei tanto voluto i capelli rossi,ma mia mamma non voleva assolutamente che mi facessi la tinta. Ecco quindi la soluzione: il mascara per capelli! Funzionava esattamente come il mascara, con la differenza che si applicava su singole ciocche o sulle punte, per un look colorato.
Io avevo comprato:
- un bianco cangiante, che più che un effetto trendy brilluccicoso mi faceva sembrare la versione femminile del giovane Holden;
- un più canonico ramato;
- un trendissimo lilla.
Il problema di questi mascara era che dovevi metterli, aspettare che si asciugassero e poi spazzolare i capelli per eliminare il prodotto in più. Peccato che così facendo il colore si sbriciolasse, con un effetto forfora multicolor non molto invitante.

Purtoppo all'epoca non esistevano le macchine digitale, quindi non ci sono foto che mi immortalino...comunque cercando su internet ho visto che i mascara colorati esistono ancora e si rivolgono a due nicchie: le sciure che volgiono fare il ritocchino alla tinta e i giovani emo/bimbeminkia.