giovedì, gennaio 15, 2009

ALL YOU CAN EAT

La mia collega incinta nr Uno (La Sposa Settemrbina) è una ragazza molto attenta alla forma fisica.
E' del genere dieta perenne, abbinamento perfetto carboidrati-proteine-fibre, palestra tutti i giorni, 20 chilometri di corsa/57 vasche in piscina.
Adesso che è incinta finalmente può lasciarsi andare, perchè, come dice lei, "Sono stata a dieta tutta la vita, adesso che sono incinta non ci penso proprio!"
L'ha detto proprio oggi, mentre mangiava tre chiacchiere/galani/bugie/grostoli o come diavolo si chiamano nella vostra regione.
Tre chiacchiere, capite? Per lei tre chiacchiere erano la deriva della golosità, il peccato di gola estremo, tanto che continuava a dire al baby feto "Eh piccolo, la mamma si riempie oggi! Mamma, ma quanto mi stai dando da mangiare?"

E' ho pensato a me, che da lunedì ho deciso di stare un po' più attenta a quello che mangio e a limitarmi a solo 3 cioccolatini e un galbi alla vaniglia al giorno, no capuccino, no pandorino, no biscottini varie, no regime all you can eat insomma, e mi sembra di aver sopportato chissà che rinunce (le crepes che ho mangiato stasera non contano).

Il regime libertà alimentare della mia collega è più rigido del il mio regime di oculatezza. Ciò fa molto riflettere...

domenica, gennaio 04, 2009

TESORI DALL'ORIENTE

Una volta tanto mantengo le promesse: ecco il collage con tutto il contenuto della mitica Lucky Bag del post precedente. Manca solo la maglietta con il collo troppo stretto, che non sono riuscita a infilare. Notate l'espressione gangsta con il vestito bianco: YO!


Questo è invece un altro acquisto giappo pre-saldi: un pratico piumino così leggero che si arrotola in una borsetta (tipo sacco a pelo), ma che tiene comunque caldo (per l'inverno non polare di Tokyo). Qui il mood è squinzia paninara anni '80.


Ho anche acquistato un'altra lucky bag in un negozio che vendeva vestiti per Gothic Lolita. Siccome i vestiti costavano tantissimo ho preso a scatola chiusa il sacchetto "In my room", visto che costava solo 12 euro: dentro ho trovato un grazioso calendario da scrivania per l'ufficio, un sacchhetino in cotone pesante di cui ignoro l'utilità (per adesso ci ho messo un mix di robe che mi vagavano per il comodino) un completino intimo che grazie a dio mi sta (facendo molto attenzione quando infilo gli slip, pena lo strappo). Vi risparmio la foto, ma è in cotone bianco a quadretti vichy neri, con disegnate delle roselline rosse, i bordi in pizzo nero e 4 fiocchi (sempre neri): uno in mezzo, 2 all'inizio della spallina e uno a metà: lo slip invece è di quelli che dietro anno la V chiusa dai lacci e un fiocchetto.

giovedì, gennaio 01, 2009

IL DEMONIO E' GIAPPONESE

Maledetti giapponesi! Nessuno mi aveva avvertito che per festeggiare l'anno nuovo ci fosse la tradizione delle fukubukuro.

Il 1 gennaio è tutto chiuso, l'unico grande magazzino in zona che sapevo aperto era Lumine: appena entrati ci si è presentata una scena da mercato del pesce, commessi e commesse in supertiro (come solo la commessa del grande magazzino per gggiovani in Giappone può essere) che brandivano borse, urlando le loro offerte alla clientela. Non capendo niente, ho solo notato che tutti gli stand avevano un'angolo con tante borse/sacchetti a un prezzo fisso: le fukubukuro, appunto, le parenti fashion delle buste sorprese che vendevano in edicola quando ero piccola e nessuno mi comprava.
In pratica per 10500 yen (alcuni negozi hanno fukubukuro più economiche o più care, a seconda del settore e del numero di articoli contenuti) vi portate a casa una borsa di vestite e/o accessori a sorpresa, ma di valore molto superiore a quanto pagato: non si può sapere cosa c'è dentro, perchè le borse sono chiuse e c'è sempre una commessa al banco. L'unico modo per avere un'idea se il contenuto sarà di nostro gradimento e dare un'occhiata allo stile del negozio.

Ecco così che FdC vostra, che voleva solo cercare un maglione a tunica con i disegni scandinavi e i pompon, dopo lunghe meditazioni e una decina di giri, spinta anche da Yoshi, ha mandato a quel paese anni di insegnamenti materni e buon senso ("non si compra a scatola chiusa" "la roba si prova" "non si spendono 90 euro così, senza sapere per cosa") e ha fatto un salto nel buio.
Il risultato è stato:
- una maglia tunica grigia con cappuccio
- un vestitino bianco con i fru fru in fonoe il cappuccio pure lui
- un giacchino di tela marrone (manica un po' corta: se ti va bene Ceci te lo regalo!)
- una maglia blu a manica lunga con dei cristalli sulle spalle
- una borsa nera con un grosso fiocco scozzese
- un cappottino leggero bon ton (qui la manica è accettabile, però che palle 'ste mie braccia da scimmia)
- una gonnellina nera a pieghe
- una maglia verde con righine nere e oro
- una sovramaglia oversize nera
- una maglia avorio a collo alto, ma il collo non elastico e non riesco a infilarci la testa (questa è stata l'unica sòla, cercherò di venderla alla mia collega per sua nipote)
Ho già provveduto a fotografare tutto, quando torniamo a casa vi mostrerò tutto!

Yoshi è invece il figlio della serva e non si è comprato quasi niente, perchè gli pesa sempre il culo provarsi le robe. E pensare che ci sono anche le fukubukuro per gli uomini: basta solo scegliere la taglia!