martedì, settembre 30, 2008

SCARPE E SCARPE

Ecco qua i miei stivaletti da Peter Pan color tortora. Sono morbidissimi, come tutte le scarpe di Mauro.



Questi sono invece gli stivali di gomma: la foto l'ho presa da internet, non sono io!

domenica, settembre 28, 2008

SHUELLA: PARLIAMONE

Buonasera a tutto il gruppo di ascolto "I love Shoes".
Visto che l'altra volta vi siete rivelate un utile fonte di giudizi in fatto di scarpe, vi sottopongo n quesito.

Ieri sera la mia amica SimoFashion mi ha edotto sulle Shuella, your shoes umbrella.
Trattasi di un paio di sovrascarpe/galosce di gomma da tenere in borsetta e usare in caso di bisogno per coprire i piedi e le nostre preziose scarpine dall'acqua.
Ecco la foto:

Come potete vedere dal sito esistono in 4 colori: rosa, nere, gialle e verde mela. A me piacerebbero verde mela (nero noiosa, rosa ho già gli stivali di gomma di Max & C0, giallo mi sembra un po' troppo)
Le Shuella costano 50 dollari, quindi circa 35 euro, e per un tempo non ben definito la spedizione è gratuita.

Chi mi conosce sa che io vado matta per tutte queste Come avrete capito sarei tentata di comprarle: insomma, mi farebbero comodo in Giappone, da tenere in borsa in caso di pioggia.
Voi che ne dite?

PS: domani posto la foto degli stivaletti Peter Pan che ho comprato

martedì, settembre 23, 2008

ULTIME DAL FRONTE

Buonasera a tutti.
Volevo solo dire che sono viva, ma che al momento, dovendo sostituire la mia collega in licenza matrimoniale fino al 20 ottobre, sono un po' spompata e a corto di idee.
L'unico evento degno di nota è stato il matrimonio della collega: finalmente si è palesato il leggendario vestito da mille mila euri, di cui potete ammirare le foto.
Già che ci siete potete ammirare il mio capello perfettamente stirato dal parruchhiere. Per un attimo ho accarezzato l'idea di comprirmi la piastra superprofesionale, ma 180 euro erano un po' troppi per le mie finanze, quindi ne ho preso una molto più user friendly da 40 euro.




Nella speranza di avere qualcosa di interessante da raccontarvi a breve, porgo cordiali saluti.

venerdì, settembre 12, 2008

DI DOVE MAMMA FDC DIFFONDE IL VANGELO DI FACEBOOK

C'era un tempo in cui FdC, povera emigrata milanese nello stato veneto, veniva a conoscenza delle sorti dei suoi vecchi compagni di scuola grazie a sua mamma: mentre tornava dal supermercato aveva incontrato la mamma di M*, che l'aveva aggiornata sulle sorti di M* e dell'altra figlia F*, per poi accennare brevemente alla mamma di G* che aveva visto dal parrucchiere e le aveva detto che il figlio stava studiando [corso di laurea a caso].
Mamma tornava a casa e riferiva tutto a figlia.
Il problema di questo arcaico metodo 1.9 è che mamma FdC vede sempre solo la mamma di M* perchè abita vicino, il che lascia scoperto circa il 95% dei restanti ex compagni di FdC.

Mercoledì scorso FdC decide che è tempo anche per lei di darsi al social network e si iscrive a Facebook: in 5 giorni accumula più informazioni sui suoi vecchi coompagni che negli ultimi 8 anni.
C'è chi si sposa, chi ha scoperto un nuovo orientamento sessuale, chi è sempre uguale, chi è stata un anno in Giappone, chi ha liberato il suo lato randagio e adesso vive in un a mezza comune, chi ha vissuto per 6 mesi davanti a casa dei genitori di FdC, ecc.
Ecco che i nell'epoca 2.0 i ruoli si invertono: non è più la madre portatrice del sapere, ma FdC, con un sapere molto più ampio e aggiornato.

A distanza esatta di una settimana l'apice: FdC riceve una richiesta di amicizia da M* (la figlia della signora della spesa), che le dice di essersi iscritta proprio quel giorno, dopo aver incontrato mamma FdC che le aveva detto che su Facebook FdC aveva ritrovati G* e tanti altri compagni di scuola.

E tra due settimane rimpatriata con il gruppetto delle medie (senza M*, con cui ho condiviso solo la stessa classe all'asilo e alle elementari)!

lunedì, settembre 08, 2008

SCENE DA UN MATRIMONIO

Tra due settimane la mia collega si sposa e siamo arrivati al momento della scelta dei brani per la messa: ha cominciato a leggere il vangelo, la Bibbia e siti come "www.letturebiblicheperiltuomatrimonio.it"; poi è passata a richiedere copie di libretti (messali) di matrimoni altrui.
Siccome socializzare ed essere accettati è importante, mi sono fatta portare quello del matrimonio di mia cugina e oggi gliel'ho dato.

"Il Cantico dei Cantici! E' proprio quella a cui avevo pensato io! E' bellissima! E anche il Salmo! E la seconda lettura! E anche il Vangelo! Ha scelto proprio quello che piace a me!"

In quel momento ho ringraziato il cielo che il mio matrimonio sarà civile.

Mi sono immaginata la stessa scena che si ripete in migliaia di case italiane: giovani promesse spose che leggono il Cantico dei Cantici e sono estasiate nel leggere che "Somiglia il mio diletto a un capriolo o ad un cerbiatto.".
Ora, a parte la facile conclusione che oggi cerbiatto, domani cervo a primavera, e che forse il paragone con un prolifico coniglietto o un focoso stallone purosangue o un fedele cane sarebbe maggiormente di buon auspicio, l'idea che nel momento del matrimonio l'individualità di ogni singola coppia o storia d'amore sia appiattita sull'immagine di un Bambi saltellante mi dà proprio l'idea che il matrimonio non sia altro che un grande messa in scena collettiva, dove io sono la virginea principessa Raperonzola e tu il valoroso Principe Azzurro.
Per carità, la messa in scena mi va benissimo nei suoi aspetti concreti (trucco, parrucco, vestito, "sono la regina della festa, ditemi che sono bellissima"), ma con l'autocoscienza che di una messa in scena si tratta, se no il tutto diventa grottesco, come Pleasentville.

E comunque che palle: il secondo matrimonio a cui vado sarà una replica del primo. Tra l'altra la mia collega e mia cugina si somigliano anche.

giovedì, settembre 04, 2008

SIGNORE MIE, PARLIAMONE






E' il momento di scegliere le mie annuali Camper inverno 2008. Inverno perchè, visto il costo, dovrò aspettare almeno dicembre per farmelo finanziare come regalo di Natale anticipato a Santa Lucia.
Signore, parliamone.

lunedì, settembre 01, 2008

TETESCA TI CERMANIA

L'azienda dove lavoro ha un nome tedesco perchè, guarda caso, è la filiale italiana di un gruppo tedesco (a sua volta parte di una mutlinazionale svedese).
Forse per via di questo, capita almeno una volta a settimana che qualcuno, parlando con me al telefono, mi chieda se sono tedesca, tratto in inganno dalla mia erre moscia.

SITUAZIONE UNO
"Signorina, c'è forse qualche parentela con Carolina Koestner?"
"No, ho solo la erre moscia"
"Ah, che strano, non si direbbe italiana"

SITUAZIONE DUE
"Una curiosità signora, lei è tedesca, vero?"
"No, guardi, sono italiana"
"Beh, ma allora avrà un'origine trentina o altoatesina"
"No, in realtà sono di Milano. E' solo che ho la erre moscia"
"Ah, che strano, non si direbbe"

In entrambi i casi si trattava di due piemontesi, e qualcuno deve spiegarmi perchè i piemontesi parlino sempre come un personaggio de "Il giornalino di Gian Burrasca".
Ma poi questa gente non ha mai conosciuto qualcuno con la erre moscia? E' un difetto di pronuncia molto diffuso, che tra l'altro a me non viene da associare ai tedeschi, anche se in effetti è vero che il tedesco tende a mangiare le erre.
Forse è per questo che alla madrelingua del liceo stavo tanto simpatica?