martedì, novembre 28, 2006

DILEMMA MORALE

Finita la parte in aula, è il momento dell'e-learning, che in questo caso funziona così:
1) ti logghi al portale
2) scarichi la prima lezione e te la stampi
3) te la fai
4) fai il test
5) se lo passi puoi scaricare la lezione successiva e così via.

Teoricamente, come riportato a inizio della sezione test, "i test sono un momento di autoverificata, finalizzato al consolidamento dell'apprendimento. E' possibile copiare, ma ciò vanificherebbe il motivo per cui sono stati creati e penalizzerebbero lo studente, che non valuterebbe l'effettivo apprendimento".

Ecco, io ho letto questo disclaimer (che non è proprio uguale, ma il succo c'è) oggi pomeriggio, dopo aver fatto il secondo esame seguendo le modalità del primo: ho risposto cercando le soluzioni sulle dispense, dopo una preliminare lettura.
Il mio piano sarebbe infatti quello di leggere prima tutte le lezioni (facendo quindi tutti i test così, solo per pssare alla parte seguente) e poi studiarle, anche perchè l'esame sarà a febbraio, e se studio adesso ora di allora non ricorderò più niente.
Essendo un cuor di burro, la lettura dell'avviso mi ha fatto venire qualche senso di colpa e scrupolo, facilmente rimovibile se voi mi dite che il mio piano è molto più razionale che non gli utopici intenti didattici dell'università di Verona.

domenica, novembre 26, 2006

LA DONNA CHE SBATTEVA NELLE PORTE

E' un brutto periodo: in 3 giorni ho avuto 3 incidenti (domestici e sul posto di lavoro).
Il più eclatante (e risonante) è quello di venerdì.
Dopo aver mangiato come vacche all'ingrasso all'happy hour del Camelot, impongo una tappa forzata a casa per limarmi un'unghia rotta (non è che sono una fighetta: mi si era tranciato e sollevato un intero lato) e fare pipì.
Mentre salgo gli scalini che portano al piano rialzato vedo una cosa nera sui gradi che vanno in cantina.
"Sarà una foglia? O uno scarafaggio? Cià che guardo!"
Mi sporgo dalla ringhiera per guardare giù, appuro che è solo una foglia, ritraggo la testa e *SDOOOONGGG*; mi ero dimenticata che stavo anche camminando e che sopra avevo il cemento della rampa di scale dopo: ecco così che ho sbattato la cucuccuzza o contro lo spigolo di cemento (che in effetti e sbeccato) o contro l'attacco sporgente della ringhiera.
Subito mi metto una mano sopra la botta, rifiutandomi di tirarla via per paura di vederla sporca di sangue: per fortuna non mi sono tagliata, ma ho solo un bel graffio.
Qui potete vedermi mentre cerco di arginare i danni con una confezione di cipolla surgelata.

Gli altri due incidenti sono più piccoli e simili.
Ieri pomeriggio in bottega stavo preparando i banchetti da lavoro per i bambini, usando degli scatoloni. Dovevo chiuderli per bene usando una specie di pistola tira nastro da pacco (v. immagine sotto), con dei dentini molto affilati per tagliare perfettamente lo scotch. O il mio dito indice se per sbaglio ce l'ho messo sopra. Risultato: un bel dito zebrato che perde un sacco di sangue perchè il taglio è abbastanza profondo.
Stamattina invece mi sono tagliata con un coltello mentre tagliavo le arance per la spremuta.
Al riguardo vorrei dire che digitare i tasti usando il medio al posto dell'indice è molto scomodo.

giovedì, novembre 16, 2006

LA TRISTE STORIA DI LEA DL

Ho trovato il mio nuovo mito trash!
Ok, qui a Verona non si vedono le telepromozioni di Katia Arredamenti, però hanno Mami (una gratuggia tuttofare, promossa da due signori di mezza età) e, sopratutto, LEA DI LEO.


Lea di Leo è una pornostar e fa un programma dove- teoricamente - dovrebbe ricevere chiamate da maschi arrapati; uso il condizionale e il teoricamente perchè nessuno la chiama, e lei è costretta ad arrangiarsi come può.

Come possiamo evincere dal suo sito, Lea ha due cavalli di battaglia:
- mostrare il culo,


- tirare fuori la lingua e leccare l'aria con espressione da porca.


L'effetto comico raggiunge l'apice quando parla: Lea è infatti di Castelfranco Veneto, per cui ha una leggerissima cadenza trevigiana che si va ad aggiungere a una voce non proprio da usignolo; applicate tutto questo a frasi del tipo "Porco! Richiamaaaaa!" e "Dai, maialoni, chiamatemiiii...ho voglia di sentire le vostre porcate!".

Se a tutto questo aggiungete 5 minuti di inquadratura "foglio di carta con numero da chiamare scritto a penna", capirete perchè la povera Lea dà l'idea di essere la parodia di una pornostar, sfigata e improvvissata.
Prima di vedere il sito mi immaginavo fosse una ragazza madre che, per tirare su qualche soldo, aveva accettato di fare la finta pornostar/telefonista di hot line in un programma dallo scarso seguito, tanto che, non sentendosi l'audio delle telefonate (perchè si tratta di "sesso privato dal vivo"), mi immaginavo il seguente dialogo

Lea: "Ciao maialone!
Vicina di casa che tiene i bambini: "Ciao Lea, sono io"
Lea: (tirando fuori una tetta dal top) "Maria, che c'è!"
Vicina: " Senti, guarda che mi sa che Michael non sta bene perchè ha vomitato la cena sul divano. "
Lea: (leccandosi le labbra) "Adesso come sta?"
Vicina: "Ho provato a pulire ma c'è ancora odore, comunque adesso l'ho messo a letto e lo tengo d'occhio, però tu vedi di fare in fretta"
Lea: (mettendosi a pecorina) "Sì, vedo di fare il più in fretta possibile. Ciao e grazie ancora"

martedì, novembre 14, 2006

L'ERETICO

Costretta a casa da quella che penso essere una tonsillite (niente febbre, ma tonsille grosse come meloni, tanto che stamattina parlavo come una bambina con le adenoidi), ne approffitto per scrivere un post che avevo in mente da settimana scorsa.

Ogni cultura ha le sue regole non scritte. Regole che un soggetto mediamente inserito nella società dovrebbe apprendere per osmosi dai comportamenti altrui, senza bisogno che qualcuno gliele dico o gliele debba scrivere affinchè se ne ricordi.
Ogni cultura ha le sue regole dalla buona educazione, come "Non fare rumore quando bevi il brodo", "Non appoggiare i gomiti sul tavolo".
Esistono poi delle regole che afferiscono più alla sfera della ritualità, come la procedura corretta per preparare e servire il the in Inghilterra. Queste regole sono importanti perchè consentono di distinguere la persona di un certo livello dal burinazzo.

Appartiene a questo ultimo insieme di regole il rituale della rotella di liquirizia.


Prima di tutto la vera rotella di liquirizia è quella della Haribo: lasciate perdere quegli obrobri delle Yummi, della Fruittella e della Gelco. Posso giusto giusto concedervi quelle di Lucky Luke, ma solo perchè le compravo al mercato davanti alla mia scuola quando andavo alle elementari: qualitativamente erano pessime, sempre secche, ma era quello che passava il convento.

Esistono due metodi corretti di mangiare le rotelle di liquirizia:
1) srotolarla tutta e mangiarla
2) srotolare separatamente le due stringhe, intraprendendo una gara contro se stessi per vedere se si riesce a srotolarla tutta in un colpo, senza romperla.
Il secondo metodo presenta due ulteriori vantaggi:
- consente di giocare con le stringhe prima di mangiarle, ad esempio facendo delle treccine o dei braccialetti;
- permette di inserire pezzi di stringa dentro le cannucce del succo di frutta, in modo da tirarli su insieme al succo (liquirizia e albicocca sono deliziose!)

Potete capire il mio sommo sgomento quando settimana scorsa ho visto Yoshi che mangiava una rotella INTERA A MORSI, come un vero barbaro eretico e senza dio.
Spero che una notte arrivi il bambino della Haribo a tirargli i piedi, così si dà una regolata e imparare a comportarsi come uno Scimmiottino civilizzato, non come una bertuccia allo stato brado.

martedì, novembre 07, 2006

BREAKING NEWS

(se fossi uomo questo post sarebbe chiaro segnale di gayezza)

L'equilibrio cosmico si sta ripristinando e nuovi giorni di gloria pop ci aspettano.
Udite udite, vi porto la lieta novella: Britney ha firmato e presentato le carte per il divorzio da quel perdigiorno di suo marito!
Il ritorno della cara vecchia Britney è sempre più vicino, come dimostrano le foto dell'apparizione di ieri da Letterman

Gran bel taglio di capelli, vero? Penso sia il migliore che abbia mai avuto, le dà un allure molto chic.

Comunque, visto che non sono una sua fan, mi fa piacere notare che il suo problema "Mio dio, perchè le mie cosce sembrabo sempre due prosciutti" è ancora di difficile risoluzione. Vabbè, ce l'aveva più di 5 anni fa, figuriamoci dopo due figli.

Sarebbe anche ora che capisse che le gambe non sono il suo punto forte e che non ha più 17 anni. E come ci insegna Lina Sotis, le minigonne dopo i 20 vanno lasciate nel cassetto.
Io per esempio ne ho una alla "Hit me baby one more time" e la metto solo in camera da letto, in quei momenti un po' così :)

domenica, novembre 05, 2006

ALLE URNE

Sono viva e fra 13 giorni lavorativi (quindi due settimane e tre giorni) lo sarò ancora di più, perchè non dovrò più crocifiggermi mentalmente non ascoltando cose che non mi interessano per 8 ore. Poi dovrò scervellarmi per riuscire a mettere insieme almeno 80 pagine di tesina, di cui:
- 40 su "cosa abbiamo fatto a lezione ma messo giù in modo originale" (impresa ardua, visto che è già tanto se per ogni docente che è venuto mi ricordo un concetto uno)
- altre 40 su "approfondisco una cosa che mi ha particolarmente interessato" (= niente) o "cose interessantissime che ho fatto durante lo stage e che adesso riporto con in più una bella componenente di teoria".

Proprio sulla questione stage mi serve il vostro consulto.
Andiamo con ordine.
Nella scheda che dovevamo compilare con le nostre preferenze per lo stage, io avevo segnato (nell'ordine): azienda grande, azienda media, studio di consulenza + in città e/o almeno raggiungibile con i mezzi.
La tutor come prima offerta mi ha proposto un museo a Villafranca (15 km da Verona); ne deduciamo che l'università è messo proprio male a contatti, se la prima offerta non c'azzecca niente con quello che volevo...
Venerdì ho quindi fatto il colloquio presso questo museo e adesso, fermo restando che non è detto che loro siano interessati a me, devo dire se sono o meno disponibile.

Valutiamo i pro e i contro, per prendere una decisione saggia.

PRO

1) Non dovrei occuparmi di formazione, ma di segreteria, biglietteria, marketing (avere idee intelligenti per promuovere il museo) e altro, a mio piacimento. Visto che la formazione non mi interessa, è già una bella cosa.

2) Durerebbe solo il minimo necessario per raggiungere le ore richieste dalla Regione (circa 6 settimane), quindi se fa schifo passa in fretta.

3) Ho i buoni pasto (meglio che niente).

4) Posso scegliere io le cose che voglio imparare (percorsi didattici per bambini? Congressi? Archivio? Ufficio stampa? Newsletter?), e se dopo qualche giorno vedo che non mi piace, posso passare ad altro.

5) Se rifiuto, magari la proposta successiva sarà un incubo, mentre questo non è per niente male.

CONTRO

1) Dovrei lavorare dal martedì al sabato compreso, dalle 10 alle 18 (niente pausa pranzo, portano le pappe a domicilio e si mangia davanti al pc) (già fatto al vecchio stage, la mia digestione non ne risente).

2) I pullman non sono molto frequenti (per tornare a casa c'è alle 18.10 o alle 19.10: vietato perdere il primo) e dovrei apsettarlo sul bordo di una starda provinciale (però davanti a due negozi di arredamento, all'Euronics e all'Outlet Carrera)

3) Dura poco: 6 settimane non sono un'esperienza molto significativa per un CV.

4) Non faccio formazione: non saprò mai se all'atto pratico mi piace.

5) Non posso usarla come spunto per la tesi.

A conti fatti, cosa mi consigliate?
Preferendo io le strade comode e a basso rischio, sarei propensa per il sì, ma posso anche cambiare idea se mi aprite nuovi orizzonti.