martedì, novembre 30, 2004

LA MENSA DELL'ASILO

Grazie alla mia mamma non lavoratrice, ho avuto la fortuna di non dover fare il tempo pieno e poter tornare a casa per pranzo quando ho cominciato il modulo: questo mi ha evitato 5 anni di mensa scolastica.
Le mie infanti papille gustative hanno comunque avuto modo di assaporare le "prelibatezze" che il comune dava ai bambini dell'asilo.
Della mensa dell'asilo mi ricordo che era un enorme stanzone al secondo piano (almeno non dovevo mangiare con le pantegane come alle elementari) e che, nonostante ci fossero portefinestre, era buio.
All'asilo potevi bere o l'acqua o il latte o la spremuta fatta con arance vere. La spremuta era in due brocche di plastica (una verde acqua e una azzurra) e potevi prendertela da solo; tenendo conto della coordinazione motoria dei bambini piccoli il disastro era garantito.
All'asilo mi ricordo che facevano:
- la pasta con il sugo con dentro i semini che fanno *gnic gnic*(e da 15 anni costringo mia madre a usare la vellutata, senza bucce, senza semi);
- il minestrone con i crostini (abbastanza buono);
- la pasta con le lenticchie (che mi piaceva tanto);
- la polenta (buonissima);
- le patatine fritte (che secondo me erano quelle a fiammifero del sacchetto cotte).
- la sogliola fritta (ricordata dopo un lungo sforzo di memoria. Visto che è l'unico secondo che ricordo deve essere il mgilore, vista la mancata rimozione).
Dopo pranzo ci si lavava i denti e si andava a giocare in giardino (che confinava con la casa di riposo) e quando si finiva la pausa e si tornava in classe, la maestra ci dava i biscotti: i tarallucci (che da piccola non mi piacevano mentre adesso mi fanno impazzire) e dei frollini a forma di animale.

lunedì, novembre 29, 2004

LA CENERENTOLA POLACCA

Tra le tante fortune che la sorte mi ha riservato, c'è stata quella di dover passare un'infanzia da bambina con i piedi piatti.
I bambini con i piedi piatti devono fare degli esercizi con una palletta di spugna sotto i piedi e, soprattutto, indossare degli orribili polacchini ortopedici neri.
I polacchini erano delle scarpe di una tristezza infinita: come indica il nome, la foggia era del tutto simile alle scarpe che passavo lo stato in Unione Sovietica. Il fatto che fossero fatti su misura non migliorava le cose.
L'ortopedico aveva un negozio piccolo e buio. Nel negozio c'era un bancone di legno scuro, sopra il quale mia madre mi faceva appoggiare i piedini per far prendere le misure all'ortopedico. Dietro il bancone c'era un enorme scaffale.
L'unica cosa bella era che l'ortopedico, alla fine, mi dava una caramella al lampone, di quelle esagonali che sono in una scatola tonda di metallo con i frutti disegnati sopra.
All'asilo dovevo quindi andarci con i polacchini, mentre io avrei voluto tanto delle ballerine di vernice, magari con i trafori o le perline.
Mi ero innamorata anche delle stringhe bianche con i cuoricini che vendevano al supermercato; dopo un anno di suppliche ero riuscita a farmele comprare ma, il giorno in cui le ho messe, c'era il funerale di mio nonno, per cui mia madre è venuta a prendermi all'asilo e, una volta a casa, mi ha fatto sedere sulla lavatrice per cambiare le stringhe alle scarpe, perchè non si può andare al funerale con le stringhe di mille colori.

Alla luce di tutto questo è chiaro il mio rapporto conflittuale con le scarpe.

domenica, novembre 28, 2004

ESPERIENZE CHE FANNO UNA FDC

Quando avevo 8 anni (o forse 9), mia zia mi ha passato il saccone con i vecchi vestiti di carnevale di mia cugina; nel pacco c'erano anche due parrucche riccie: una bionda e una mora.
Un pomeriggio che stavo facendo i compiti, pensando a come travestirmi, ho pensato che con la parrucca bionda sarei potuta sembrare Marylin Monroe.
Quando mi sono presentata a mia madre con la parrucca, alla domanda: "Indovina chi sono?", lei ha risposto: "La bambina occhialuta che fa l'imitazione di Andreotti al Bagaglino?"

Questo sono cose che minano l'autostima.

giovedì, novembre 25, 2004

UN ELEFANTE SI DONDOLAVA ...

La mia cara sorellina ha il sonno tanto leggero e quando viene svegliata è sempre una lagna. Se viene svegliata da un terremoto la sua reazione è paragonabile a quella dell'uccello starnazzante di Alice nel Paese delle Meraviglie: "Oddio! Oddio! Ma cos'è? Oddio!"-luce accesa, Me svegliata-"Papà! Lo sentite?"
Me non si alza subito, resta a letto e pensa che staranno facendo i lavori notturni nel cantiere qui vicino, chè mia zia si è già lamentata che ogni tanto trema la casa.
Dopo un paio di minuti, appurato che si trattava di un terremoto, allungo la mano verso il cellulare, lo accendo e mando un messaggio a Yoshi per dirgli che la terra trema.
Poi mi alzo, penso che se viene un'altra scossa e dobbiamo uscire di casa in fretta, non farei in tempo a mettermi altro che il piumino e senza calze morirei di freddo. Vado giù con la sacra famiglia a vedere se il televideo dice qualcosa: alle 00.10 dà l'annuncio della scossa. Torno su, mi metto i calzini con i gommini (non si sa mai) e mi rimetto a letto.

E a questo punto scatta il quesito della Susy: se viene un'altra scossa e bisogna uscire di casa, cosa faccio in tempo a portarmi via?
Allora, gli occhiali per forza, e pure il cellulare (che tanto è di fianco agli occhiali), se no come faccio a sentire l'Amormio e dirgli che sono sfollata?
Già che ci sono, visto che è a portata di mano, potrei prendere anche la scatola porta pillola sotto il cellulare.
Poi...Enrichétta, chè me l'ha regalata il mio ciccio. E il mio orsetto? Come posso lasciarlo qui? Chi salvo dei due? Con che cuore posso sceglierne uno, mentre tutti gli altri peluche del cesto mi guardano dicendo "E noiiiiiii? Perchè non ci salvi?"
Ho quindi deciso che i peluche verranno tutti abbandonati alla loro sorte, mentre porto con me la foto mia e dello Scimmiottino a Parigi.
Se mi intervistano quelli di Studio Aperto ci fanno il servizio starppalacrime ma ggggiovane della giornata.

mercoledì, novembre 24, 2004

SON PROBLEMI SIGNORA

La linea verde è ferma a causa di un guasto (700 metri di cavi di alimentazione tranciati dal crollo di una volta): la circolazione è bloccata tra Cadorna e Porta Genova.
Il Tg5 (finisco qui e apro parentesi) intervista alcuni utenti ATM che si lamentano dei disagi. Una vecchia che fa uso di sciampa contro l'effetto giallo dei capelli bianchi sbotta: "Io dovevo andare dal parrucchiere oggi!"

Parentesi: si nota la gestione Rossella del Tg5. Il servizio sulla conduttrice della tv satellitare che assomiglia a una pornostar ed è vittima dei pettegolezzi di paese è preso pari pari da TgCom. Il prossimo passo sarà sostituire Cesare Bonamici con Cristina Parodi.

KRAMER CONTRO KRAMER 2

In ritardo rispetto a TgCom, mi sembra giusto aggiornarvi sul caso Bettarini-Ventura.
Nello scorso numero, Vanity Fair faceva un riassunto di quanto successo finora, partendo dall'intervista rilasciata da Bettarini il marzo scorso (quella in cui diceva che lui non ha sposato la Ventura per il suo corpo- chè quando l'aveva conosciuta era troppo grezza e piemontese-, ma per la sua testa e per gli ideali comuni).
Di nuovo si raccontava:
L'episodio della Ferrari
Simona si fa in quattro per fargli avere una Ferrari in due mesi invece che in due anni e lui, dopo poco, la rivende.
Il mix di gelosia e disprezzo
Bettarini ha passato tutta l'estate a prendere in giro la moglie, chiamando Gori "il suo fidanzato".
Esempio: Simona deve andare a Milano per incontrare gli autori dell'Isola dei Famosi e Stefano le chiede se va dal suo fidanzato.
Simona si rifà il tagliando alla clinica La Madonnina e lui le chiede se si è fatta bella per Giorgio.

Domenica TgCom tira in mezzo anche la suocera della Ventura.
Mamma Bettarini dice che Stefano ha sposato la Ventura solo perchè era rimasta incinta e dichiara di avere le prove della relazione clandestina di Simona con un altro uomo. Le prove sono degli SMS che lei ha letto sul suo cellulare.

Le considerazioni da fare sono due:
1) la suocera che ti spia i messaggi sul cellulare è davvero tremenda. Povera Simo...
2) Bettarini, quando si è messo insieme alla Simona, giocava nel Cagliari ed era conosciuto per la sua "bellezza" più che per lo scarso talento. Tra i due sarebbe stato lui a trarre più vantaggi dal matrimonio. Quindi è più probabile che sia stato Stefano a mettere incinta la Ventura per accellarare i tempi, convolare a giuste nozze e diventare il compagno consorte.

martedì, novembre 23, 2004

GRANDI SPERANZE

Mi rivolgo a voi, miei cari lettori universitari o appena laureati: se da una parte siamo giovani di belle speranze che vogliono fare i PR, i giornalisti, i registi, gli organizzatori di eventi, gli addetti all'ufficio stampa, gli architetti, i responsabili risorse umane, gli analisti, i responsabili marketing, i ricercatori per l'Eurisko, dall'altro ci dobbiamo rassegnare a un futuro da precari, abbonati alla sedie della sala di attesa della Man Power o dell'Adecco e frustrati perchè il 40% degli annunci cerca operai specializzati, l'altro 40% ricerca addetti al call center o customer center e il restante 20% è un misto di receptionist, segretarie, magazinieri, rappresentante di commercio, addetto al banco o alla cassa.

Quindi, mettendo da parte i sogni di gloria o di tranquilla vita piccolo-medio borghese, quale futuro vi scegliete?
Io mi vedo seduta a un call center qualunque, con le mie belle cuffie con il microfonino attaccato (tipo quello del laboratorio di lingue), che cerco di domare le proteste di un cliente insoddisfatto. Devo dire che il lavoro come tutor ECDL mi permette di fare una certa pratica con la gestione dell'insoddisfazione altrui, sempre con il sorriso sulla labbra e tanto gentilezza, solidarietà e comprensione.
La Paola invece andrà a fare l'attacchina, e il suo investimento sarà un bell'Ape per andare in giro per il paese ad attaccare manifesti.

NB: il call center, per me, è l'ultima spiaggia. Le opzioni preferite, nel caso mi si chiudessero le porte del mondo della comunicazione/marketing per qualche azienda alimentare di grande/media dimensione, sarebbero:
- segretaria (ma solo se riesco a fare la specialistica, in modo da avere qualche base di economia e marketing)
- commessa.

lunedì, novembre 22, 2004

LA POESIA DELL'AMMMMORE

E' più di un mese che voglio vedermi il DVD di "Tre metri sopra il cielo" e ogni volta che con Yoshi andiamo alla videoteca è sempre fuori.
Yoshi ringrazia quell'angelo che lo noleggia e gli evita il suplizio di un film con la colonna sonora di Tiziano Ferro, una trama discutibile e una recitazione che è quello che è.
Io ho letto il libro e l'ho trovato di una noia e banalità mortale. Anche la retorica non era niente male: la sagra delle metafore bucoliche tratte dal diario di una quindicenne non particolarmente originale nè intelligente.
Perchè quindi voglio vederlo?
Beh, io e la mia amicona Babi abbiamo perso la verginità insieme, quindi c'è una grande empatia e solidarietà femminile fra noi.
Anche se io mica mi sono sentita trasformare da bruco a farfalla nel momento della deflorazione.
Ma si sa, io sono una persona terribilmente materialista e prosaica, come possono dimostrare le massime e gli aforismi de "La saggezza del ramoiuolo" (edizione limitata: una sola copia, posseduta da Yoshimio).

"Sposa bagnata, sposa fortunata" non si riferisce al tempo atmosferico

venerdì, novembre 19, 2004

UN LANCIARAZZI NELLA TESTA FA MALE

Siccome ho mal di testa causa lezione noiosissima e vento che sferza, accontentatevi di due riflessioni due, nate dalla visione frammentaria della puntata di ieri sera di "Un medico in famiglia". Mi sarei potuto limitare al copia-incolla del commento di Aldo Grasso alla relazione Ryan-Marissa, o avrei potuto fare un uso privatisco del blog e raccontare alla Paola la fine di "Senso". Apprezzate quindi lo sforzo di formulare un post originale anche con la testa che mi esplode.

1) Maria, che fa tanto la santa, dopo nemmeno un mese che si è lasciato con Guido, va a letto con Franco. Zoccola due volte, visto che ti sei scelta pure uno che lavora nello stesso ospedale dove c'è il tuo ex.

2) Nonno Libero, che si propone come esempio per grandi e piccini, se ne esce con una trovata che ci mostra il suo lato egoista.
Siccome nonno Libero pensa di essere sul punto di morte, chiede a nonna Enrica di sposarlo, "in modo che la sua pensione non vada persa".
Rendiamoci conto: un ex-sindacalista fa un matrimonio di interesse per fare sì che lo Stato continui a erogargli la pensione, come se non ce ne fossero già fin troppe rispetto a quelli che lavorano. In pratica suo nipote Alberto, il futuro genero Guido e l'acqua cheta Maria devono lavorare per pagare la pensione di nonno Libero a nonna Enrica.
che belle cose che insegna "Un medico in famiglia!"

PS: qualcuno dica a Luzzato Fegiz che Usher non ha più 19 anni da almeno 3 anni.

giovedì, novembre 18, 2004

A TIPICAL ITALIAN TRADITION

Io vado a letto presto. Capita così che mi perda "Lucignolo. L'amore ai tempi di O.C."; per fortuna ci sono la Paola e la Silvia che mi tengono informata.
Una delle storie che hanno raccontato ieri era quella di una ragazza di 17 anni siciliana (qualcosa tipo Miletto) che aveva fatto la fuitina con il suo ragazzo e, dopo un mese, è rimasta incinta. Anche sua cognata, che di anni ne ha 15, è incinta. Loro però hanno detto "è gravida", termine che, nella campagna lodigiana (ma anche in generale), si usa soprattutto per gli animali, specialmente le giovenche.
La Paola ha detto che la ragazza aveva uno sguardo tristissimo: uno sguardo da casalinga depressa, chè in effetti non c'era molto da stare allegri. Non poteva nemmeno mettere l'abito bianco per andare a sposarsi perchè "è impura".
Il suo ragazzo non lavora. Doveva fare il carabiniere, ma adesso, avendo macchiato l'onore di una ragazza, non viene più accettato dall'arma, e così si arrangia con dei lavoretti saltuari: dovrà mantenere moglie e figlia con 40 (quando ci sono) euro al giorno.
La fuitina può essere definita "matrimonio d'onore": è quindi parente stretta di quel delitto d'onore che solo da una ventina d'anni (mi pare fosse l'86) ha smesso di essere giudicato come attenuante.
E' una pratica anacronistica, che continua a sopravvivere nel sud, negli strati più bassi della popolazione. Finchè continuerà ad esistere una simile mentalità, il sud non credo farà molta strada e l'Italia intera non farà una bella figura.

Una soluzione sarebbe quella di attivare corsi di educazione sessuale seri (ovvero: non tenuti da bigotti conservatori che condannano gli anticoncezionali e si fanno portatori del valore della verginità), in modo da lavorare sul lungo periodo (salviamo Santa Sharon!). Certo che finchè il farmacista farà la spia con i tuoi genitori, o ti guarderà male, o non vende i preservativi sarà dura.

Un'altra soluzione sarebbe la televisione. Il pubblico del centro sud con livello di istruzione medio-basso è un fan della De Filippi che, come Grasso insegna, fa una Tv pedagogica. Maria, invece che insegnarci a corteggiare Costantino e a ballare un lento, potrebbe fare una striscia quotidiana di educazione sessuale. Che poi il Moige farebbe chiudere, chè a loro il matrimonio d'onore sempre la giustia punizione per il giovane peccaminoso.
Invece la tv cosa fa? Celebra al GF l'anniversario della fuitina di Giusy e Alfio, con la D'Urso che esclama garrula "Che bello! Che bello! Ma oggi sono 15 anni che avete fatto la fuitina!".
E a Verissimo la Parodi ci parla del battesimo della piccola Santa Sharon che, in braccio alla sua giovanissima mamma, viene portata in chiesa su una carrozza trainata da cavalli bianchi.
Il tutto con la sguardo pieno di meraviglia del turista inglese dell'800 che viene in Italia e resta affascinato da queste pratiche così tradizionali e romantiche.

mercoledì, novembre 17, 2004

IL LOGORIO DELLA VITA MODERNA

- Comincio ad avere le doppie punte, ma ho tempo di andare dal parrucchiere solo dopo il 16 di dicembre.

- Devo mandare circa 5 mail a aziende e professori (tra cui il mio relatore per comunicargli un cambiamento di scaletta causa forza maggiore) ma non ho voglia di mettermi a pensare cosa scriverci.

- Penso proprio che lo stage non lo faccio e mi accontento dei workshop organizzati dall'università, chè almeno sono sicura di riuscire a preparare esami e tesi per tempo. Se poi non mi prendono alla specialistica, lo prenderò come segno del destino.
Mi farò piacere il call center part-time (tanto anche con la specialistica finirei probabilmente lì) e mi iscriverò a un corso di inglese e di tedesco.

- perchè i filetti dei mandarini ti si appiccicano sempre alle dita?

- Ieri Yoshimio mi ha chiesto se a Natale vado a pranzo dai suoi zii a mangiare tante cosine buonine buonine. Per quanto attirato dall'idea ho dovuto dire di no: il pensiero di lasciare i miei e mia sorella soli a casa per il pranzo di Natale (che da quando non c'è più il nonno e, causa nonne varie da accudire, non vengono gli zii di Rozzano è una cosa semplicissima e molto sottotono. Non che prima...) era desolante come il "Canto di Natale di Topolino".

martedì, novembre 16, 2004

GHIACCIOLO AL KATSUDON

Io vado matta per il reparto surgelati, soprattutto quello dei piatti pronti tipo "Quattro salti in padella": passarlo in rassegna è un po' come leggere il menù di un ristorante e magari scopri qualche ricetta da provare a casa.
Tutti i piatti pronti hanno però una caratteristica, che li rende deleteri per la salute e la ritenzione idrica: sono pieni zeppi di glutammato di sodio.
Mi sono chiesta il perchè di queste dosi eccessive, che fanno sì che tutte le diverse ricette abbiano alla fin fine lo stesso sapore.
Il sale veniva usato nei tempi passati per conservare i cibi, ma trattandosi di surgelati, non vedo nessuna esigenza di tipo conservativo.
Il mio spirito di consumatrice polemica e sospettosa mi ha portato a formulare due ipotesi:
1) come qualcuno mi ha detto, il glutammato produce una specie di dipendenza (ecco spiegata la passione per il cibo cinese e giapponese). Le aziende potrebbero quindi esagerare con le dosi per garantirsi la fedeltà dei clienti.

2) la gran parte delle aziende alimentari dedicate al settore dei piatti pronti surgelati, producono anche dadi (compatti o granulari). Abituando il consumatore a uno spiccato gusto di dado, ne anestizzano le papille gustative, così che, quando il giovane single si impegnerà nella preparazione casalinga di un piatto, abbonderà con il dado per evitare una pietanza sciapa ("sciocco" in toscano).

Prometto a tutti voi che, se riuscirò a trovare un posto al sole in una grande (ma anche no) azienda alimentare, mi batterò con le unghie e con i denti per creare una linea di piatti pronti dai sapori normali e non artificiali e piatti come quelli attuali.
Il mio progetto è creare anche un'intera linea di surgelati e preparati pronti per piatti etnici. Un po' come il kit wok della Suzy Wan, ma esteso ad altre cucine oltre a quella cinese. Alla fine stiamo diventando una società multietnica e i giovani lavoratori o studenti universitari che vivono da soli sono uno (se non il) target principale dei Quattro Salti in Padella, nonchè tendenzialmente curiosi e aperti alle altre culture culinarie.

lunedì, novembre 15, 2004

SCHERZI DEL DESTINO

La gravidanza indesiderata è uno dei topos preferiti dalla fiction seriale italiana e non.
In ogni serie c'è sempre almeno un personaggio che si ritrova per sbaglio incinta.
Ieri era Rebby in "Un medico in famiglia".
Anni fa era Lisa Bonelli in "Vivere" e prima ancora Steffi in "Un posto al sole".
Due settimane fa Silvia in "Paso Adelante", dove settimana prossima toccherà a Diana dopo una notte di sesso con Juan.
Anche Teresa ("The =O.C.") resterà incinta.
Poi naturalmente c'è la gravidanza gemellare fuori programma della signora Campbell e quella fortuita ma gradita di Lucy.
A parte "Settimo Cielo", dove la lobby integralista cristiana ci trasmette il messaggio che la pillola non è mica sicura come crediamo e quindi si dovrebbe fare sesso solo se si è pronti a diventare mammine e papini, le altre serie ci lasciano con una grande curiosità: come diavolo hanno fatto ?
Hanno fatto sesso, e fin qui ci siamo tutti, ma cosa non ha funzionato?
Siete dei pirletta come il 51% dei giovani italiani e avete fatto il salto della quaglia?
Il preservativo si è sfilato? Era bucato? Era stagionato come una forma di grana?
Ti sei dimenticata di prendere la pillola? Hai avuto vomito o problemi intestinali entro 3/4 ore dall'assunzione?
Nessuno, all'interno della fiction, se ne esce con la ovvia domanda: "ma non hai usato precauzioni?", come se restare incinta trascendesse le responsabilità personali e dipendesse solo dal volere divino e dalla fortuna.
La fiction, che in molti dei casi citati si rivolge ai giovani, invece che fornire delle informazioni sui metodi contraccetivi, svolgendo un'importante azione di alfabetizzazione sessuale, presenta la gravidanza come un incidente di percorso la cui unica soluzione è l'aborto, in modo tale da demonizzare il sesso, caricare di ansie e paure i ragazzi e giustificarsi con i moralisti bigotti ("vedete? i personaggi della nostra serie fanno sesso fuori dal matrimonio, ma poi qualcuno viene punito").
Ora, probabilmente l'intento è quello di mettere in guardia i ragazzi sulle conseguenze delle loro azioni, ma invece che metterli di fronte al fatto compiuto, non sarebbe più utile e sensato fornire attraverso la narrazione un'educazione sessuale per vivere serenamente e con responsabilità il sesso?

domenica, novembre 14, 2004

FdC LA ZANZARA

A parte la zazzera rossa e le lentiggini, credo di avere molto in comune con la giovane Rita Pavone: entrambe siamo piene di energia vitale, cantiamo, balliamo, facciamo i gioppini (dicesi "gioppino" quella personcina, di solito di gioavne età, che ride, scherza, fa un sacco di marachelle e cose buffe. Un ibrido tra Sbirulino e Gian Burrasca).
I gioppini a volte sanno essere molto molesti, impurtunando ad esempio il giovan signore che si dedica alla sua toeletta serale.
Ieri sera Yoshimio ha avuto modo di sperimentare in prima persona questo lato della mia multiforme personalità. Ecco quindi che,mentre si lavava faccia e denti, l'ho tormentato in mille modi.
Gli sono saltata addosso tentando la monta dell'amazone.
Mi sono strusciata contro la sua schiena, tocchicciandolo.
Gli ho pettinato un ciuffo (di quelli sulla nuca, perchè a toccargli quelli sulla fronte sono cazzi).
Gli ho passato i denti del pettine sulla schiena. Poi sui peli del torace.
Gli ho dato due colpi di spazzola sul sedere.
Gli ho passato la spazzola pulisci unghie sul polpaccio.
L'atto conclusivo sarebbe stato strofinargli sulla schiena la fascia di crine esfoliante, ma si è ribellato perchè "le cellule morte mi fanno schifo e quella cosa è fatta di cellule morte".

La serata è poi continuata con una mia esibizione sulle note di "Puppet on a string" (utilizzando anche il cerchio, come una provetta aspirante al titolo di Miss Orange County 1955) e "Respect", che mi ha visto senza fiato a metà canzone.
Yoshi può testimoniare che sarei una fantastica animatrice di feste.

venerdì, novembre 12, 2004

ALLA FINE LA RAGIONE TRIONFA

L'irrazionalità non è caratteristica prettamente femminile.
In certe situazioni anche gli uomini si comportano in modo assolutamente irrazionale e illogico.
Questo potrebbe quindi significare che le persone possono essere irrazionali a prescindere dal loro sesso.

C'era una volta un ragazzo che pregustava da una settimana un lungo week-end (venerdì pomeriggio-domenica pomeriggio) con la sua bella.
La sua bella quella settimana ebbe mal di gola, raffreddore, febbre e catarro e sua madre, per evitare ricadute, le disse che era meglio se stava a casa invece che prendere il treno.
Quando lo disse al suo bello, il ragazzo ci rimase male. Talmente male che stacco il cervello e decise che, siccome lei non veniva, lui non sarebbe andato a trovarla, anche se questo avrebbe significato non vedersi per due settimane.
La ragazzo cercò di fargli capire che fare scambio di turno (lui sarebbe venuto questo sabato, lei il sabato dopo) era vantaggioso per entrambi, e che starsene a casa per ripicca danneggiava anche lui.
Il ragazzo però non ne voleva sapere.
Poi, con il favore delle tenebre, quando già la ragazza si era arresa a passare un week-end sola soletta, il ragazzo rifece partire le connessioni neurali e capì, grazie a un diagramma di flusso e dei calcoli basilari, che la sua bella aveva ragione.
Decise quindi di andare da lei e ammise che se non fosse andato avrebbe fatto proprio una cazzata.

PIRATE JENNY E IL "REALITY" POMERIDIANO

Siccome sono in modalità massaia e ho i pisellini sul fuoco e i bastoncini da girare ogni 5 minuti nel forno devo scrivere un post da tre soldi.
Il che vuol dire che non ho nemmeno il tempo di pensare effettivamente cosa scrivere.
Mi limiterò, incurante quindi della scarsità di commenti che seguiranno, a dire che io adoro e trovo meravigliosa Valentina, la PR della squadra rossa di Volere o Volare. Poi se me la trovassi davanti nella realtò la odierei profondamente, ma in tv è meravigliosa. Soprattutto quando zittisce sua madre con un imperioso e scocciato :"Mamma!".
Un'altra considerazione è: ma chi cazzo è così malato da voler comprare un completo intimo mutanda-canotta biancastro con profilo azzurro e scritta "Squadra Blu" sull'elastico e (in piccolo) sul petto? Tra l'altro si vede chiaramente che la qualità è infima e si degraderà alla prima sudata (la canotta) o eiaculata (la mutanda).
Vorrei vedere la faccia di quel povero pischello tamarro romano che si vede fare un simile regalo dalla sua bella...

giovedì, novembre 11, 2004

BAMBINI INTERIORI, RIBELLATEVI ALLO ZUCCHERO CHIMICO!

Le caramelle senza zucchero sono un paradosso basato sui desideri del consumatore.
A me le caramelle senza zucchero inquietano.
Insomma, una caramella è per sua natura zuccherosa; lo dice anche il nome: caramella da caramello, ovvero zucchero cotto.
La situazione è paradossale come voler vendere zucchero filato senza zucchero.
All'inizio non riuscivo a capire con cosa fossero fatte; poi un giorno, alla cassa dell'interspar, ho allungato la mano, ho preso un Cremosa di Chupa Chups senza zucchero e ho guardato gli ingredienti: La zucchero vero è stato sostituito con dello zucchero sintetizzato.
In quel preciso momento mi è passata la voglia di assaggiarlo.
Mi sono immaginata che sapere avesse e mi sono sentita in bocca un retrogusto artificiale e chimico.
Insomma, le caramelle e i leccalecca, sono due oggetti che sublimano il bisogno di coccole e il desiderio di tornare un po' bambine.
Una caramella senza zucchero significa prendere per il culo il bambino che c'è dentro di noi, offrire un osso di gomma a a un cane affamato, dare a Linus uno straccio per i piatti invece che la sua copertina.

mercoledì, novembre 10, 2004

THE TRASHEST SITCOM IN THE TOWN

Se non fossi andata in bagno per fare la cacca e non mi fossi portata il Telepiù di settimana prossima, non avrei potuto scoprire che, alle 3.45 della notte fra domenica e lunedì, mi faranno le repliche di....VIA ZANARDI 33!!!!!!!!
DEVO assolutamente registrarlo, chiunque abbia il mio numero mi faccia uno squillo domenica sera perchè se me lo scordo non me lo perdonerò mai!

KRAMER CONTRO KRAMER 1

un post per quei pochi che come me aspettano di vedere scorrere il sangue fra Bettarini e Ventura

Ok, oggi viene fuori il primo altarino.
La sempre troia Alessia Fabiani ha finalmente ammesso che, all'epoca delle foto i Costa Smeralda con Bettarini, ha avuto modo di conoscere biblicamente il signor Ventura. Alessia Fabiani ha precisato che si è trattato solo di "una notte d'amore" (che, se la signorina Fabiani masticasse un po' di inglese oltre che cazzi, sarebbe stato più corretto chiamare "one night stand"), come può capitare a qualunque ventitrenne single.
Alessia Fabiani si è premurata di dire personalmente la verità a Simona, che l'anno prossimo la manderà all'Isola dei Famosi, per lasciarla lì in preda a mosquitos, uragani e bacche cagone.

MY PORNOGRAPHY

Yoshi dice che non è tanto normale, quindi non dovrei dirlo.
Ma penso che a volte si debba avere il coraggio di mostrarsi per quello che si è e fare outing: una delle mie passioni e fonti di piacere è leggere le guide dei ristoranti con i piatti che fanno.
Leggendo "ravioli di noci e formaggio in salsa di brasato" o "crema di amaretti, cioccolato e castagne" mi sembra di assaporare quei cibi e provare l'estasi dei sensi.

Un corollario è la mia fissa di leggere i menù furoi dai ristoranti così tante volte da impararli quasi a memoria, in modo che, se un sabato ho voglia di gamberi fritti all'orientale, so dove andare a mangiarli.

martedì, novembre 09, 2004

VERRA' LA MORTE E AVRA' I MIEI OCCHI...

... rossi e dallo sguardo spento.
Mi sento morire.
L'unico sollievo è ficcarmi un fazzoletto nella narice e lasciarlo lì a penzoloni.

POST LOW COST PERCHE' HO IL RAFFREDDORE E NON ARRIVA OSSIGENO AL CERVELLO

Rendiamoci conto: Canale 5 è talmente nella merda che Costanzo, per cercare di sollevare gli ascolti, è arrivato a dire quanto segue:
"Lunedì c'è questa fiction su Borsellino. Se anche voi credete nella giustizia e nel senso civico, guardatela. Anche se non vi interessa o non vi piace".

Mi domando quale sarà il prossimo passo. La moglie dell'autore pinco panco malata di leucemia che prega il pubblico di guardare i programmi di Canale 5 perchè se no licenziano il marito e lei non può pagarsi le cure?

lunedì, novembre 08, 2004

IL SONNO DELLA RAGIONE GENERA MOSTRI

Procediamo in modo schematico
a) In una bestemmia scappata in un momento di rabbia non c'è niente di male.
b) in quanto cattolica non mi sento offesa se uno bestemmia, perchè sta offendendo Dio, mica me.
c) Da quello che ho imparato il nostro Dio, quello del Nuovo Testamento, è buono e misericordioso, quindi suppongo che non se la prenda se, attraverso una perifrasi,in un momento di nervoso, gli si dà dello stronzo.
d) Nel caso si incazzasse, essendo egli onnipotente, sarebbe tranquillamente in grado di fulminare/fare implodere/sprofondare negli inferi il colpevole.
e) Come il Vangelo insegna, chi siamo noi per punire qualcuno al posto di Dio?
f) I credenti devono rispettare i comandamenti. Io, in quanto cristiano, non devo bestemmiare. Per un ateo non esiste nessuna legge morale che impedisca di tirare giù una madonna, quindi non possiamo rompergli il cazzo.

Naturalmente non è giusto nemmeno esagerare con gli smadonnamenti, non tanto per una questione di rispetto religioso (che è lasciato al libero arbitrio di ciascuno), ma per educazione: parlare come uno scaricatore di porto non è il massimo.

Relativamente al caso Guido e GF la cosa disgustosa, oltre all'abiura di Guido (ma visto che ci sono in ballo i soldi di un contratto è giustificato), è l'ipocrisia della produzione e degli autori.
Il GF è per suo natura contrario alla morale cattolica:
- i ragazzi non santificano le feste, ma vengono incitati a dare vita a baccanali
- il sesso al di fuori del matrimonio (must dell'integralista cattolico- che è quello che fa la voce grossa e aizza il Moige) si auspica ogni anno;
- idem il tradimento in diretta, che non viene condonnato dalla D'Urso, che anzi ammicca maliziosa e complice al fedifrago.
Capisco uno avesse detto "sporco negro" o "sporco ebreo" o "frocio di merda": l'espulsione sarebbe stata giustissima e necessaria, e sarebbe stato corretto parlare di offesa nei confronti non solo della persona a cui era diretto, ma di tutto il pubblico, nonchè di lesivo nei confronti dei bambini.
Ma una bestemmia, onestamente, trascende il campo delle nostre competenze, è una scelta morale della quale si risponde individualmente in separata sede celeste, e non nello studio di Cinecittà davanti alle aureole rosate di Barbara D'Urso.

domenica, novembre 07, 2004

GUERRA E PACE

Una fase della nostra vita può essere rappresentata da un oggetto, da una persona, da un luogo, da un gesto.

Gli anni della scuola elementare sono per me rappresentati dal "ti stacco la pace".
Ho sempre pensato si trattasse di un gesto universalmente conosciuto, ma Yoshi mi ha rivelato di non averlo mai visto. Non so quindi se il "ti stacco la pace" riguardi solo la comunità femminile e/o la comunità lombarda e/o la comunità milanese e in quale intervallo di tempo (esclusiva deglla prima metà degli anni '90?)

Il gesto del "ti stacco la pace" era molto semplice.
Mettete la mano sinistra con il dorso rivolto verso l'altro.
Chiudete la mano a pugno, lasciando teso solo l'indice.
Fate lo stesso con la mano destra.
Adesso appoggiate l'indice destra su quello sinistro e muovetelo dalla base del dito verso la punta e ripete per almeno 3 volte.
Nel mentre dovete dire, con fare contrito e tono cantilenante e supponente: "Ti staacco la paace! Ti staacco la paace!"
Solitamente ci si staccava la pace un giorno sì e 2 no. Funzionava più o meno così:
GIORNO 1: causa offesa mortale (non mi hai dato un pezzetto del tuo Kinder) X stacca la pace a Y. Se X è un leader, obbliga i subalterni ad isolare Y.
GIORNO 2: reciproca indifferenza o guerra aperta.
GIORNO 3: X decide di avere punito abbastanza Y e decide di ritornare amici. Procede quindi al "ti attacco la pace", gesto uguale al "ti stacco la pace", con la differenza che l'indice procede dalla punta alla base.
Alcune comunità preferisco fare mignolino e cantilenare "guerra guerra al diavoletto che c'ha fatto litigare, pace pace all'angioletto che c'ha fatto fare pace".

venerdì, novembre 05, 2004

L'ODORE DEL SESSO

Qualche giorno fa Dax diceva che, secondo lui, lo sperma sa di funghi prataioli cotti.
Sabato scorso ho mangiato una piadina con ricotta, che emanava un sentore di sbubi (o "liquido/panna/burro dell'amore").
Ne emerge quindi che l'odore che ha varia da persona a persona, dove con "persona" si può intendere sia il produttore che l'annusatore.
Indi per cui siete chiamati a rispondere al seguente quesito: "per voi che odore ha lo sperma?"

giovedì, novembre 04, 2004

METAFISICA DELL'UPIM

Oggi sono andata all'Upim per comprare un ombretto.
E' da tantissimo tempo che non ne compro uno, sopratutto perchè non riesco a trovare un colore che mi convinca.
Rosa? Ne ho già quattro, dal colore simili ma dalla consistenza diversa (crema, gloss, polvere, stick)
Viola/lilla? mi starebbe anche bene, ma lo mettevo a 14 anni, e mi sembra di tornare indietro invece che essere proiettata in avanti.
Beige? mi spegne lo sguardo.
Bianco? idem
Grigio? ne ho tre sfumature diverse (argento, antracite, ghiaccio), ma mi appesantiscono lo sguardo.
Avevo visto una palette con 3 sfumature di verde della Bourgois, ma non so se mi sta bene.
C'era anche un arancione che non sembrava male, ma il fatto di dover sborsare 10 euro e passa per un colore che non sono sicura mi doni, mi ha fatto desistere nell'acquisto.

Comunque adesso all'Upim vendono pure i test di gravidanza.
Uno si chiama "Sì o no?".
A me sa di presa per il culo. Mi immagino una sorta di farmacista sadico che ci gode a vederti preoccupata per quello che sarà il risultato e ti chiede, con voce mielosa e troppo allegra per la situazione, se è positivo o meno.
Ma in effetti come puoi chiamare un test di gravidanza?
"Chissà chi lo sa"?
"Prendila con filosofia"?
"Fatti coraggio"?
"Bimbo a bordo"?
"Sarò mamma?"?

mercoledì, novembre 03, 2004

PROVATO PER VOI

Oggi ho imparato che bisogna sempre stare attenti quando si immette il codice dell'armadietto.
Potrebbe infatti capitarvi di pensare di stare scrivendo la vostra data di nascita, mentre in realtà state digitando inavvertitamente un numero diverso, cosicchè, quando cercherete di aprirlo, vi dirà che il codice che avete immesso è sbagliato.
Vi toccherà così provare una certo numero di variazioni sul tema "data di nascita", per poi arrendervi a andare a chiedere soccorso al bidello, che per fortuna vi crederà e vi sbloccherà la cassetta di sicurezza.

ATTENZIONE ATTENZIONE!

Fra poco avrò modo di vedere KPS: deve fare due esami ECDL. Sono emozionatissima!
Tra l'altro c'è qui una che sembra troppo Anna di The O.C.: è inquietante.

martedì, novembre 02, 2004

POST CANCELLATO PER SICUREZZA

lunedì, novembre 01, 2004

NON C'E' ROSA SENZA SPINE...

...ovvero: "le cose che sono andate storte in questi 3 giorni"
- sabato pomeriggio decido di bere un caffè per darmi una definitiva svegliata post-pisolino pomeridiano. Non essendo avvezza all'arte di sorbire caffè ed essendo una spirito irrequieto dalla grazia nervosa, girando il cucchiaino con troppa foga mi sono sporcata il vestito e i collant.
Siccome ero andata con solo un altro cambio e non volevo farmi il viaggio di ritorno con la minigonna, siamo dovuti andare a Verona per comprare una nuova gonna (obiettivo che mi ero proposta già prima dell'incidente) e delle calze.

- stamattina cambio il liquido alle lenti e metto il contenitore nella borsa, che appoggio sul tavolo. Al momento di partire, mentre cerco il portamonete per vedere se ho i soldi per una merendina alle macchinette, sento che la borsa è umida. Cerco il contenitore e vedo che è quasi del tutto vuoto: quel fottuto contenitore non è a chiusura ermetica. Lo sapevo già, di solito non lo lascio in orizzontale, ma mi spiegate chi è quel pirla che, dovendo progettare un portalenti con catalizzatore che va portato sempre appresso (nel caso le lenti diano fastidio e si vogliano togliere), non lo fa a chiusura ermetica?


- l'altra cosa bella, che mi ero dimenticata, è che domenica pomeriggio ho scoperto che "il fastidioso sassetto che continuavo a sentire nello stivale" non era ghiaia, ma la punta di un chiodo. Ho dovuto mettere del nastro isolante sopra per non perforarmi il piede. Fortuna che, per tutelare i miei piedi delicati, mettevo sempre un paio di calzini sopra i collant, se no sai quanti ne sputtanavo?