lunedì, agosto 28, 2006

VIVA IL RE!

Mia nonna soffre di Alzheimer. Presumibilmente, visto che il medico non gliel'ha mai diagnosticato, ma i sintomi ci sono tutti.
Comunque, mia nonna ha l'Alzheimer.
La badante ha riferito che, quando i miei e i miei zii erano in vacanza, la nonna si svegliava di notte uralando "Viva Garibaldi! Viva la monarchia!".
Mia madre, a sentire queste parole, si è ricordata di un simpatico "segreto" di famiglia (segreto involontario: nessuno ha mai voluto occultarlo, è solo stato un particolare dimenticato da tutti): mia nonna non ha mai votato da quando c'è la repubblica, perchè lei è monarca convinta e non vuole immischiarsi con una forma di governo che non condivide.
Magari se fosse restata la monarchia lei non avrebbe finito per interessarsi solo a Telebolero e alle telenovelas (quando era ancora in grado di intendere e volere e quando la tv era piena di telenovelas)

sabato, agosto 26, 2006

PENSIERI E PAROLE

Inauguriamo una nuova rubrica: l'angolo della poesia!
Ogni settimana posterò la poesia di Sandro Bondi, "berlusconiano di cuore" come lui si definisce, pubblicata la settimana prima da Vanity Fair.

Il comunista che adoro
(poesia dedicata a un falegname comunista di Siena)

Legno della croce
tempo finito
occhi di bambino
sorriso antico
anima di Pinocchio.

giovedì, agosto 24, 2006

I HIT THE BITCH WITH THE HIT

Ieri sera il mio ciccino era a mangiare la pizza con i suoi amici.
Rientrata in possesso dell'accesso illimitato del computer, mi sono persa su youtube nei meandri della musica dance della mia preadolescenza/adolescenza.
C'è da stupirsi che, ascoltando certe cose, non sia mai andata a Ibiza...

NB1: Purtroppo tutti quelli che trovo non si possono mettere direttamente sul blog, quindi dovete usare i link.

1992: FdC ha 9 anni
Please don't go

All that she wants

1993: 10 anni
Informer

What is love

1994: 11 anni
Saturday night


Eins, zwei, Polizei (questa l'ho messa anche se non è proprio un classico)

1995: 12 anni
Boombastic

1996: 13 anni
Children

Freed from desire

1997: 14 anni
Bailando

mercoledì, agosto 23, 2006

FENOMENOLOGIA DELLA PUKKELBABE

Andate un attimo a leggere cosa avevo messo in valigia per il Pukkelpop e i ragionamenti retrostanti.
Fatto?
Bene. Arrivata sul posto ho capito che io sono assolutamente out e non ho idea di come gira l'universo fashion dei festival.
La popolazione femminile de Pukkelpop si divideva in tre categorie:
1) le skater-riot-girls, gruppo che comprende sia quelle che si conciano tipo Avril Lavigne prima maniera che quelle un po' più grezze;
2) le pragmatiche, tipo me e la Ceci e il resto del contingente italiano che ho visto, che sapendo di dover stare 3 giorni per terra in mezzo a del potenziale fango hanno optato per jeans, maglietta e felpa;
3) le H&M Babe.

Le H&M Babe sono naturalmente il fenomeno più interessante da osservare.
Di età compresa fra i 14 e 19 anni, tendenzialmente sono autoctone o proveniente dall'Europa centro settentrionale e si distinguono per il fatto di essere vestite esattamente come un manichino di H&M, con una straordinaria attenzione al dettaglio.
E' inevitabile ammirarle anche perchè dormono in campeggio e non si capisci come facciano a vivere in un porcile tutte messe giù strafighe.
La H&M Babe può adottare una delle seguenti mise:
- vestitino corto a fiori o righe o pois (che fa tanto Pipettes);
- minigonna o pantaloncini di jeans e top;
- pantacapri, minigonna e maglietta.
Mentre il resto della popolazione indossa scarpe da ginnastica, anfibi o scarponi, la H&M Babe può scegliere fra:
- stivale di gomma multicolore se è una ragazza concreta (e dio mio, quegli stivali erano così belli che io e la Ceci abbiamo passato una giornata a cercarli ad Hasselt, senza successo),
- ballerine rasoterra.
Accessori possono essere:
- borsettine minuscole, dove non ci sta nemmeno un ombrellino per la pioggia,
- cerchietto grande per una pettinatura anni '60.

L'esemplare più fulgido di H&M Babe è però una ragazza italiana (spero non capiti qui, perchè secondo me mi picchia), vista a distanza ravvicinata al concerto dei Racounters.
Nonostante non fosse una gnoccolona era comunuqe messa giù da paura, in quanto fan numero 1 di Jack White: per tutto il tempo non ha fatto altro che ripetere "Oddio, quanto è sexy!!!!!".
In omaggio al leader dei White Stripes, la nostra indossava un vestitino a righe grandi nere e grigie (e qui mi cade, perchè il grigio non è uno dei 3 colori White Stripes), collant e ballerine nere, borsettina rossa, orecchini a bottone rossi, molletta a fiocco rossa per tenere in capelli raccolti a coda di cavallo con riga da parte, frangiona tenuta di lato e tirabaci sulle tempie; per completare un bel rossetto rosso fuoco.
La cosa più bella è stata quando ha tirato fuori una di quelle spazzole pieghevoli che hanno lo specchietto sul maniico e continuava a controllare concentrantatissima che i capelli fossero come lei li aveva messi.
Divina!!!!

lunedì, agosto 21, 2006

FENOMENOLOGIA DEL CESSO CHIMICO

Mentre tutti si dilettano in recensioni da estimatori io, che centravo al Pukkelpop come un sacerdote omofobo al concerto di Madonna, mi distinguo fornendovi il punto di vista dell'antropologo.

Oggi parleremo della fenomenologia della toilette chimica, volgarmente detta anche "cesso chimico".
Al Pukkelpop c'erano tanti gabinetti chimici: io non ne avevo mai usato uno, e ne avevo visto solo l'esterno in qualche cantiere. La mia conoscenza di questo luogo del corpo e dello spirito si basava quindi solo sul racconto di chi ne aveva fatto esperienza diretta, racconto che lo descriveva come un angusto contenitore di merda, piscia, vomito, non necessariamente all'interno della tazza. Il fatto che chi aveva già usato quelli del Pukkelpop avesse detto che c'era scritto "Made in West German" non faceva sperare bene.
Beh, il diavolo non è così brutto come lo si dipinge: ho visto bagni pubblici più fatiscenti e puzzolenti!
La prima volta sono entrate a naso tappato, influenzata da yoshi e della ceci, ma la seconda ho piacevolmente appurato che l'odore di caramella alla ciliegia che sentivo all'esterno non veniva dallo stand della Haribo, ma dal bagno stesso, cosparso di non so che disinfettante chimico.
Ho potuto esaminare diversi cessi chimici: alcuni usati, con il loro bel cumulo di popò e carta impregnata di pipì, altri appena puliti, tutti profumati di Lisoform. Non so bene come avvenisse la pulizia, so solo che c'era un signore con un tubo aspirante che entrava dentro e poi un altro con una pistola spara qualcosa e una ragazza con un piccolo vaporizzatore: alla fine il water eera libero, con solo una pozza di acqua marron-arancione sul fondo.
Il colore era quello della cacca: l'alimentazione sana a base di patatine fritte, wurstel, spezzatino, spagehtti di soia e birra seguita dai partecipanti conferiva agli escrementi una patina lucida e un colore che le analisi delle feci classificherebbero come "nocciole".

lunedì, agosto 14, 2006

VALIGIE A CONFRONTO

Abbiamo fatto le valigie per il Pukkelpop.
Andiamo a un festival musicale, roba che esci la mattina alle 10 e torni la sera alle 2, quindi niente "Mi porto un cambio per andare a cena".
Un festival musicale, dove anche se ti sporchi i pantaloni di fango chi se ne frega, tanto se il giorno dopo ne hai un paio nuovo finisce che sporchi pure loro.
Per la mia mentalità teutonica festival musicale = stile spartano, anche se noi siamo in albergo invece che in tenda.
Yoshi invece non conosce il concetto di "essenziale", e ha riempito la sua valigia all'inverosimile, con più cambi d'abito di Christina Aguilera agli European Music Award di Roma.
Ecco quindi il confronto fra la valigia stile "Maria Antonietta" e quella stile "Jane Eyer".

Jane Eyer nella sua valigia ha:
- un paio di jeans,
- un paio di pantaloni di cotone verdini con coulisse (messi per il viaggio),
- 4 magliette senza maniche/canotiere,
- 4 magliette con manica lungo o a tre quarti,
- 5 magliette a mezza manica (di cui una messa per il viaggio),
- una felpa leggera,
- un maglioncino leggero ma stretto che non fa passare l'aria,
- una felpa media (che metto per il viaggio),
- una felpa pesante,
- una giacca a vento,
- il parka nero (che tengo fuori durante il viaggio),
- un poncho per la pioggia,
- bandana se c'è il sole,
- 6 paia di mutande (per 5 giorni, uno nel caso facciamo tappa intermedia al ritorno),
- 5 paia di calze,
- pigiama,
- scarponi se piove e c'è fango,
- Puma scamosciate,
- infradito per l'albergo.

Maria Antonietta si porta:
- 2 paia di jeans, uno leggero e uno pesante,(quello leggero viene messo per il viaggio)
- un paio di pantaloni verdini leggeri,
- un paio di bermuda a quadretti,
- 2 felpe leggere, (una usata per il viaggio)
- 2 felpe pesanti,
- un maglione di lana,
- un dolcevita,
- una maglietta a manica lunga,
- 5 (o 6, adesso non ricordo) magliette a mezza manica,(una per il viaggio)
- poncho per la pioggia,
- giacca a vento,
- K-way,
- due sciarpe (una di lana, una di pile),
- cappello con visiera,
- maglietta per dormire,
- 10 paia di calze,
- 7 mutande,
- numero non definito di fazzoletti,
- un paio di scarpe da ginnastica,
- un paio di scarpe da pioggia (che potrebbero restare a casa),
- un paio di scarpe da trekking in Goratex,
- ciabatte per l'albergo.

Nella mia valigia verranno poi accolti due beauty case, uno di Yosi, uno mio: secondo me ne basterebbe uno in due (anche perchè io rinucio addirittura alla crema per il corpo, che occupa un sacco di spazio e se non la chiudo con il nastro adesivo perde), ma non se se Maria Antonietta è d'accordo...

domenica, agosto 13, 2006

BREVI

Scusate se non posto, ma ho taaaante cose da fare: preparare pappe, studiare, lavatriciare, stirare, rotolare, dormire e, soprattutto, giocare a Mario 64 su Nintendo Ds. Sto regrededno ai miei dieci anni. Magari se Yoshi (quello rosa, non quello verde) è buono vi fa vedere una foto.
Adesso vado a cercare cosa devo farmene della chiave che Bowser mi dà quando lo sconfiggo la prima volta.
Dubito di riuscire a scrivere nei prossimi giorni, perchè il 16 partiamo per il Belgio e devo fare le valigie (e studiare).
Saluti e baci a tutti

sabato, agosto 05, 2006

ZUCCHERINO PELOSO

Adesso abbiamo una cosa graziosa al piano di sotto e uNa al piano di sopra.
Due buoni motivi per sporgersi dalla ringhiera del balcone (non a norma) e rischiare di cadere giù.
Al piano di sotto c'è la piccola olandesina angelica, a quello di sopra Zucchero*, il gatto più piccolo che abbia mai visto. Tenete conto che dal vivo la testa è grande come un brattolino di crema per il viso, e in proporzione ha delle orecchie enormi.


Non è un amore?
Miagola tutto il tempo, e io adoro i gattini che miagolano, motivo per cui mi accanisco contro i gatti silenzioso finchè non fanno "miao". E poi, in quanto cucciola, sembra quasi che pigoli, mica come Neko quando ha fame, che sembra lo stiano scuiando.

*PS: Zucchero non è il nome che gli hanno dato i padroni, ma quello che gli ho dato io, perchè è tanto dolce e cuzzoloso e vorrei tanto coccolarlo tutto!

venerdì, agosto 04, 2006

LO ZEN DEI SCIMMIOTTINI

C'era una volta uno scimiottino.
Questo scimiottino sapeva cosa che gli umani e gli altri scimmiottini non sapevano. perchè lui era saggio e illuminato.
Un giorno una giovane e buzzurra fanciulla avvicinò il saggio scimmiottino e gli chiese per quale motivo non mettesse le felpe comprate il giorno prima nel cassetto apposito. Forse non c'era più spazio?
Il saggio scimmiottino rispose alla stolta: "Come? Con su il cartellino????"
La stolta, in quanto stolta e buzzurra, non capì il senso di questo parole, e chiese chiarimento al saggio.
Lo scimmiottino proferì queste parole: "Sul cartellino ci sono i germi, che poi infestano tutte le altre cose che ci sono nel cassetto".

A quali germi si riferiva?
Cacca di topo?
Antrace?
Spore aliene mandate sulla terra con lo scopo di debellare gli uomini e conquisatre il pianeta?
E perchè i germi erano solo sul cartellino e non sulla felpa intera?

La stolta serbò tutte queste parole nel suo cuore. Arrivata a casa mandò una mail a Spielberg e Tom Cruise per un bel film di fantascienza: "Tessuto letale. Spore venute dallo spazio."

martedì, agosto 01, 2006

CICLISTI DI CITTA' VS. CICLISTI DI CAMPAGNA

*Appunto mentale* La prossima volta che lavo una felpa è meglio se chiudo la cerniera, perchèper le prossime ore lo "sdeng sdeng" del metallo contro l'oblò mi farà temere di aver lasciato una molletta nella tasca dei pantaloni.

Ho una bicicletta.
Adesso è ancora a Milano, ma la prima volta che i miei vengono qui (o noi andiamo là) me la portano.
Qualcuno sa dirmi dove si comprano i cestini per le bici?
La bicicletta è stata oggi motivo di attrito familiare...
Dovete sapere che mio zio, da quando ha avuto un infarto, è diventato molto più pesante e attacabrighe, sviluppando una forte antipatia per mio padre, colpevole di essere troppo pacifico, buono e ottimista.
Stamattina mio padre, dopo avermi fatto vedere la bici e appurato che mi andava bene, mi ha fato salire in sella per sistemare sellino e manubrio.
Fin da quando sono piccola mio padre mi ha insegnato che l'altezza giusta è quando si riesce a toccare terra con la punta del piede, perchè vuol dire che la gamba sarà sempre un po' piegata mentre si pedala e ci si stanca meno.
Nel mentre facevamo le prove è arrivato mio zio (che per comodità defineremo padrone della bici, anche se gli era stata affidata da un suo amico per metterla a posto a poi rivenderla), che ha attaccato una pezza a mio padre sul fatto che io la bici mica la usavo per andare a fare le corse (mio padre ha un passato di ciclista amatoriale), eche in città è molto meglio poter mettere giù tutto il piede, che ci si stanca di meno e si è più sicuri così.
Mio padre gli ha spiegato la sua teoria, ma mio zio si è arrocato sulle sue posizioni, ribattendo che: "Ah, bene, allora se vuoi anche insegnarmi ad andare in bicicletta...Guarda che tua figlia mica deve andare a fare le corse in montagna..."

Nel mentre io ero lì, non sapendo cosa fare per placare gli animi; ho provato dicendo che io ero abituata come mi aveva insegnato mio padre, ma mio zio non ha ceduto di un passo.