mercoledì, agosto 31, 2005

IL PARODOSSO DELL'APERITIVO

Oggi vi racconto un prodigio del nostro corpo umano, ma anche una cosa utile da sapere se siete a dieta. O se fate finta di esserlo.

Al nostro stomaco basta una goccia di grasso per sentirsi sazio, ma ne basta una sola alla lingua per far partire lo stimolo della fame. Lo stimolo proveniente dalla lingua arriva al cervello prima di quello dello stomaco, per cui noi continuiamo ad avere fame anche se il nostro stomaco si sente già a posto.
Questo spiega perchè quando si comincia un pacchetto di patatine o di biscotti non si riesce a smettere anche dopo averne mangiato una quantità considerevole.
E ci spiega anche perchè il ghiacciolo o il sorbetto (il succo di frutto no, o almeno, con me non funziona) sono le uniche merende che non ti aprono una voragine nello stomaco. Non so voi, ma io quando comincio a fare merenda con uno yogurt, poi ho voglia di biscotto, poi di cioccolato, che non posso mangiare e quindi mi rende ancora più frustrata e voglioso di cibi dannosi per la linea a breve termine, per il diabete e il colesterolo a lungo termine.

PS: ho appena mangiato un ghiacciolo al limone. So di essere a posto così, ma la mia mente mi sta chiedendo di aprire il pacchetto di patatine che ho appena comprato. Penso che si tratti di un attacco di fame nervosa, che quindi non sconfessa la validità del parodosso dell'aperitivo.

martedì, agosto 30, 2005

TRUCCO E PARRUCCO

Siccome sono un po' smonata e non ho tanta voglia di scrivere, mi limiterò a qualche considerazione sparsa sui Video Musica Award di ieri sera. Se non li avete visti potete aspettare una delle ennesime repliche, così capite di cosa parlo.
Se per Billiegioia è stata la serata dei neri vestiti di bianco, per me è stata la sera delle bionde che starebbero meglio more. O castane. O biondo scuro.

Prima di tutto Lindsay Lohan: probabilmente l'ha fatto per esigenze di copione, ma quei capelli biondi le stanno da schifo, soprattutto se abbinati alla sua tintarella finta. Almeno quando era rossa era diversa dalle altre.
Idem Kelly Clarkson, con addosso un vestito che secondo me le stava grande. Qualcuno dovrebbe dirle che certe pettinature raccolte stanno bene solo a chi ha i lineamenti delicati.
Ashlee Simpson bionda non mi entusiasma, però la pettinatura e il vestito erano normale, non come sua sorella. Adoro Jessica, ma quel vestito era una delle cose più orribile che abbia mai visto, soprattutto se abbinato a quei capelli. Una roba del genere andava bene per Lil Kim, che invece era vestita miracolosamente in modo sobrio (forse essendo sotto processo per non ho capito cosa ha deciso di dare di sè un'immagine più sobria).
Hilary Duff (vi metto il link al sito di mtv perchè non posso fare copia incolla dell'immagine) è dimagrita tantissimo e adesso ha ritrovato il suo collo, insieme a così tanti zigomi da sembrare Kylie Minogue (peccato che abbiamo 20 anni di differenza).
Menzione speciale per il vestito di Ciaria: praticamente una camicia lunga... Però aveva una croce al collo così grande...si capisce che è una ragazza con dei valori!
Un'ultima domanda: qualcuno sa dirmi cosa ha fatto Shakire? Mi sembrava diversa dal solito? Meno ricrescita? Più bionda? Trucco scialbo?

lunedì, agosto 29, 2005

LA SENSIBILITA' DEL PASTICCINO

Io sono molto sensibile.
Facedo una rapida valutazione direi che sono più sensibile alle piccole che non alle grandi cose.
Nel mio caso si può parlare di sensibilità del pasticcino

La sensibilità del pasticcino molto diffusa, come dimostra il fatto che venga citata in almeno un paio di romanzi (uno dovrebbe essere "Il mondo di Sofia").
Si tratta una sensibilità delle piccole cose e si basa sul presupposto che i pasticcini siano dotati di coscienza e sentimenti.
Come fare a capire se anche voi avete la sensibilità del pasticcino?
Prendete un vassoio di pasticcini misti: ci sono i bignè, le tartellette alla frutta, le fiamme al cioccolato, i cigni, le sfogliatelle,le pastine da the.
Ogni vassoio ha almeno un pasticcino sfigato, meno apperiscente o appetitoso (magari perchè più semplice) degli altri.
Tutti si fiondano sulle sfogliatelle, le paste con la fragola e i cigni, ma nessuno caga, facciamo un esempio, il fiorellino di pasta frolla.
Chi è sensibile al pasticcino riesce a provare empatia nei confronti del fiorellino di pasta frolla e invece di mangiare per primo il bignè alla nocciola mangia lui, perchè pensa "Poverino, nessuno lo vuole! poi finisce che resta da solo sul vassoio..."
La sensibilità del pasticcino non va confusa con l'altruismo: "Mi piacerebbe tanto mangiare il cigno, ma so che piace anche agli altri, quindi lo lascio a loro e mangio la fiamma al cioccolato".
La sensibilità del pasticcino è anche nota come sensibilità del cioccolatino.

giovedì, agosto 25, 2005

LA CONVERSIONE

Una volta il mio papà veniva a messa quando aveva voglia (una volta al mese, giusto se pioveva-ma non troppo- e quindi non èpoteva andare in bicicletta).
Una volta il mio papà tornava a casa, chiedeva com'era andata e poi bon finita lì.
Una volta il mio papà era un classico papà che fa fare tutto il ruolo di genitore (a parte dare i soldi) alla mamma.
Poi un giorno è morto un suo vecchio zio, mio cugino è rimasto senza l'unica figura maschile che aveva (mia zia è una ragazza madre) e mio padre ha deciso che doveva essere lui il sostituito.
Per essere un sostituo bisogna avvicinarsi alla Chiesa.
Ed è così che è avvenuta la trasformazione da papà a Reverendo.
Papà va a messa tutte le domeniche.
si confessa per dire di essere un bravo cattolico e fare la comunione.
Una volta ha chiesto se volevo che mi accompagnasse in Chiesa. "ma ci sei già andato stamattina!". "Beh, due messe non fanno mica male".
Scoprendo di essere stato un padre non abbastanza maestro di vita, ha cominciato a cercare di fare la morale alle sue figlie, peccato che ormai avessero 15 anni una e 21 l'altra, quindi non ha trovato un terreno fertile (tipo Ruthie a 4 anni o i gemelli a 5), ma due figlie (e una moglie) che lo considerano solo un moralista dell'ultima ora, noioso e pesante come il Reverendo. Peccato che lui non colga.
Dopo questa fase mio padre ha cominciato ad andare a trovare mio nonno (materno) tutte le domeniche mattina, "così, per fare quattro chiacchiere".
Non ho mai capito bene il senso di queste visite (che a mio nonno non facevano gran che piacere, perchè mio padre non gli stava molto simpatico gà prima, figuriamoci dopo la conversione dato che lui invece aveva litigato con il prete della sua parrocchia anni prima e non ne voleva più sapere di andare a messa-anche se poi era abbonato a Famiglia Cristiana, forza dell'abitudine), ma penso che rientrassero nel suo disegno: "sono un uomo nuovo, buono e generoso come dice il Signore".
Ah, dimenticavo: mio cugino all'epoca aveva 16 anni, era uno zarro paura che non voleva altro che andare in discoteca e avere 18 anni per avere i soldi dell'eredità del nonno e comprarsi la macchina (una Smart che è durata qualche mese, dopo di chè è andato a sbattere contro non so cosa e si è comprato una Golf usata). Capite bene che di uno zio che si propone come integerrima figura paterna gliene fregava meno che zero.

E questa è la storia della conversione di mio padre.

mercoledì, agosto 24, 2005

L'OTTAVA MERAVIGLIA DEL MONDO: LA SACRA FAMIGLIA

Il mio papà è un uomo in pensione: continua a lavorare, ma si è comunque trovato un hobby, come fanno molti uomini nella sua condizione. Il suo hobby è la scultura del legno e mi sta realizzando una madonna, per santificare il mio futuro talamo matrimoniale.
In montagna il mio papà è andata a scuola da uno scultura, che ha sistemato la madonna e gli ha insegnato tutte le proporzioni da rispettare e i trucchi del mestiere.
Il mio papà ha fatto vedere la sua madonna (in foto o live) ad almeno 16 persone. 16 persone possono quindi dire di aver visto la madonna in Val di Rabbi.

Quando mio padre mi ha annunciato di volermi regalare la madonna, la mia prima reazione è stata: ?perché non alla Chiara??. Finalmente, dopo mesi e mesi, ho avuto (grazie al mio orecchio fino) la risposta: a mia sorella spetta un?altra cosa, un oggetto che al confronto la madonna è discreta.
Un oggetto che mia madre ha sempre usato e che dopo anni e anni era riuscita a farsi levare dalla camera da letto: il trittico della Sacra Famiglia.
Questo trittico è la più esplicita testimonianza della mentalità patriarcale in cui è cresciuto mio padre: si tratta di una pala d?altare, lunga all?incirca un metro e alta cinquanta centimetri, che celebra la nostra famiglia in chiave religiosa. Fortunatamente io all?epoca non ero ancora nata, quindi non sono presente.

Essendo un trittico è diviso in tre parti: sulla sinistra abbiamo mio nonno, vestito da Mosè (pensato ai costumi dei dipinti sacri del Rinascimento) , con in mano il bastone da patriarca; sulla destra mio padre, sempre vestito da apostolo/evangelista/profeta, con la bibbia sotto il braccio. Entrambi sono di profilo e guardano il centro, dove troviamo mia madre, vestita da madonna (abito blu e porpora, con cappuccio in testa), e mia sorella (più scimmietta che mai) , che anacronisticamente indossa un normale vestitino verde acqua.
Immaginate il tutto incorniciato da un pesante bordo di legno d?orato, bombato e intarsiato.

Ecco, mia sorella dovrebbe mettersi in casa questo, e quando l?ha saputo non l?ha presa troppo bene. Io lo considero un ottimo deterrente per un eventuale marito/compagno. Però c?è da dire che se finisce single, nel suo monolocale avrà sempre due uomini che vigilano su di lei.
FORTUNELLA!

COM'E' NELLA LA CITTA'!

Un soggiorno coatto in montagna da sola per più di due giorni ha effetti deleteri, tipo sognare una colata di cemento che trasformi tutto in un centro commerciale.