BELLA SCOPERTA
Questo terzo anno di università è la dimostrazione che non c'è mai limite al peggio.
Mi trovo un piano di studi che contempla corsi fuffa e inutili (non me ne frega un cazzo di pagarmi 6 milioni per farmi una cultura. Se voglio scoprire la cultura classica, il teatro, il neorealismo ci penso da me), che comportano un dispiego notevole di tempo ed energie.
L'annata '83 è riuscita a beccarsi in pieno tutte le riforme scolastiche e universitarie possibili ed immaginabili.
Quest'anno mi toccano le lezioni in inglese, modello campus americano, con tanto di esercitazioni a casa e paper di 3/4 pagine su un film visto o un articolo letto.
Potrei accettare la cosa se si tratasse di corsi interessanti, inerenti al currriculum tv e nuovi media. E invece no: mi tocca un semestre di lezioni in inglese sul neorealismo e l'analisi di film e 20 ore di lectures su "Aspettando Godot".
Perchè?
1) perchè "l'università Cattolica vi vuole offrire qualcosa di più delle altre università, qualcosa di più europeo: un corso in inglese".
La cosa bella è che i corsi sono di Film Analysis e Drammaturgia, mentre letturatura inglese si fa in italiano.
2) perchè il prof insegnerà il secondo semestre a Yale e vuole "collaudare il corso".
Fare un corso di cinema mi fa essenzialmente schifo. Io e il cinema siamo due mondi diametralmente opposti. Ok, posso andare a vedere qualche film ogni tanto, ma solo in mancanza di meglio (o perchè fa freddo e non ho voglia di passare un pomeriggio a ghiacciare passeggiando senza meta per Milano). Di certo non ho una passione per queste cose, nè mi impegno in giudizi estetici e dissertazioni sul tema. Considero inoltre un po' "strani" quelli fissati con il cinema: nella maggior parte dei casi sono degli inetti a vivere che, invece di agire, preferisco guardare la vita altrui o crearsi un altro mondo. In generale come tutti gli spiriti troppo artistici.
Vabbè, comunque, a causa di questa frenetica vita universitaria, non è detto che scriva un post tutti i giorni: i miei neuroni saranno già impegnati a pensare a cosa cavolo scrivere per quel cazzo di corso.
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