mercoledì, maggio 04, 2011

IL DOLCETTO CHE NON TI ASPETTI

"Scimmiottina....la mia non è fame, è più voglia di qualcosa di..."
"Scimmiottina?...avrei un certo languorino..."

A noi mogliettine angeli del focolare part time capita di arrivare a fine cena e trovarci davanti il capo famiglia che ha ancora uno spazietto, "non ci sarebbe mica un dolcetto"?

Ecco una non-ricetta per preparare al volo uno sweet treat per il vostro ometto (dai 3 ai 99 anni).
Tempo di preparazione: 5 minuti.



Vi basterà avere sempre in casa questi 4 ingredienti:
- biscotti Digestive
- Philadelphia
- zucchero a velo
- marmellata di mirtilli/fragole/frutti di bosco/quel che vi piace.
Nella foto ne ho fatto uno usando fragole fresche.

Dosi per 2 persone (2 dolcetti a testa):
- 4 Digestive
- un panetto di Philadelphia
- 2 cucchiai di zucchero a velo (andate a gusto)
- 4 cucchiaini di marmellata

Mescolate il Philadelphia con lo zucchero.Mettete un cucchiaio di crema di formaggio sul biscotti e con il dorso di un cucchiaino spalmate.
Mettete sopra un cucchiao di marmellata e distribuitelo bene.

Servitelo all'ometto in questione e a voi stessi.

Benedetta Parodi, it's on!

venerdì, marzo 11, 2011

DIN DON DAN NOODLE

Riemergo dal letargo per condividere la ricetta "smash hits" di questo fine inverno: i miei personalissimi Din Don Dan Noodle.



Breve racconto dell'origine del piatto e del nome.

I dan dan noodle sono un piatto di spaghetti cinesi all'uovo in brodo, serviti con maiale salsa di soia e olio piccante. Nella versione americana si aggiungono anche le arachidi.
Nella versione FdC entra in gioco un mix di verdure per avere un piatto unico delizioso e nutriente, come direbbe Jamie Oliver. Vista la quantità di sapori, non sono dei semplici dan dan noodle, ma dei din don dan!

Procediamo con la ricetta!

Per 2 persone
  • 250/300 gr di carne di maiale macinata
  • 2 nidi di egg noodle (se non li trovate potete usare degli spaghetti all'uovo alla chitarra, o dei bigoli, o più semplicemente degli spaghetti integrali)
  • 1 busta di "Verdure in padella" Esselunga, ovvero un mix di cipolla, porro, cavolo bianco, cavolo rosso e peperoni rossi (peso totale: 150 gr), il tutto finemente affettato
  • 1 scatoletta di germogli di soia
  • una manciata di arachidi salate (aka bagigi)
  • zenzero (2 cm circa)
  • 3 peperocini secchi
  • aglio
  • olio (meglio se di arachidi, se no olio di oliva normale)
  • salsa di soia
  • 2 cucchiai scarsi di zucchero di canna
Mettete a bollire l'acqua per la pasta: se usate i noodle seguite le istruzioni sulla confezione, se no fate come per una pasta normale.

Prendete una padella o un wok e soffriggete l'aglio nell'olio con i peperoncini sbriciolati e lo zenzero gratuggiato.
Quando l'olio comincia a sfrigolare aggiungete la carta di maiale e fate cuocere. Quando la carne è rosolata aggiungete lo zucchero e un cucchiao di salsa di soia e fate cuocere ancora un po', finchè non si è un po' asciugata. Tirate via la carne dalla padella e tenetela da parte.
Mettete nella stessa padella le verdure e fatele cuocere con il coperchio in modo che si smollino (non mi piacciono le verdure croccanti): quando sono appassite aggiungete la carne di maiale e continuate a cuocere. In tutto io faccio cuocere per circa 30 minuti.
Quando la pasta è pronta la scolata e la mescolate con le verdure e la carne, aggiungendo salsa di soia e, tocca finale, le arachidi (intere, tritate con il coltello o con il tritatutto, scegliete voi)! Se siete allergici alle arachidi (aka bagigi), non state a provare questo piatto, perchè il segreto è proprio nel bagigio!

Viva i bagigi! Viva il bagigio! Viva la bagigia!

domenica, settembre 12, 2010

CAMBIO VITA, MI TRASFORMO

In questo momento indosso pantaloni cargo verde militare chiaro e maglia smanicata nera. Entrambi gli indumenti vengono direttamente dall'estate della terza liceo, manca solo una catena di plastica nera e gialla. Facendo un rapido calcolo sono passati esattamente dieci anni. In questi dieci anni non mi sono alzata, a riprova che dopo l'inizo del ciclo difficilmente si acquistano centimentri verticali.
Ho appena deciso che quando farò il cambio di stagione butterò tutte quelle canottine/magliettine che lanciano la pancia scoperta: non vanno più di moda, non posso usarle per andare al lavoro e sopratutto sono arrivata a quella fase della vita in cui la pancia scoperta porta inevitabilmente in bagno. Lo spazio a disposizione nel mio armadio è ormai limitato, e bisogna buttare quello che non si mette o che non piace più.

Non ho ancora deciso che donna sarà questo autunno inverno. Sto notando però che negli ultimi anni la Benetton propone sempre le stesse cose: montgomery, maglioni nordici, vestiti in maglia con il collo alto, ponchi, vestiti neri. Tutto già visto e già comprato. A quanto però il trend di quest'inverno sarà la camicia scozzese. Siamo ritornati alla Madonna di Don't tell me. Da una parte sono tentata, ma le camicie sono una grande fregatura quando te le devi stirare tu, e inoltre con le cose scozzesi non sto per niente bene.

Dovrei forse comprare dei jeans nuovi, ma i Levis ID che tanto sembravano promettenti sulla carta, dal vivo sono a vita abbastanza alta, per entraci devo saltellare e mi stringono sul cavallo e sulla pancia. Se provo la taglia in più mi stanno largo in toto, se provo il modello demicurves sembra che ho rubato i pantaloni a Luca.

Sarà un lungo inverno, e per di più da quando ho scoperto che se ti metti dei pantaloni neri e una maglia grigia, allora scarpe e borse devono essere marroni, mi sento un po' spaesata. Per fortuna ho deciso di buttare via l'unico paio di pantaloni neri che ho: vengono dritti dritti dalla seconda liceo, e ho deicso di dire basta al cavallo che si infila proprio lì.

domenica, agosto 29, 2010

GITA A FIRENZE

1) Sulla prima classe dell'AltaVelocità ti offrono un giornale, il "cocktail di benvenuto" (bibita a scelta + biscottini o salatini) e una caramella. Siamo riusciti a usufruire di questa opportunità solo all'andata, perchè la carrozza era praticamente vuota. Al ritorno il treno era pieno di romani e l'omino è passato con il carrello, ma sbiascicando sottovoce "Qualcuno è salito a Firenze?", della serie "Non state a fermarmi per favore".
Comunque non sarebbe male deviare il percorso di qualche linea per collegare direttamente le stazioni Campo di Marte - Santa Maria Novella senza trasbordi o camminate alla ricerca della fermata.

2) Pensavo che l'acqua che non rimuove il sapone fosse un esclusiva di dove vanno in vacanza i miei, o se non altro dei paesini di montagna. Invece pure a Firenze l'acqua è così dolce che non sciacqua.

3) A Firenze c'è la gelateria di Ben & Jerry, dove potete trovare il gelato al gusto di Monkey Chuncky, ovvero banana sintetica con pezzi di cioccolato.

4) Non abbiamo capito dove si concentri la "movida fiorentina". Avevo letto su questo sito che a San Fedriano è pieno di locali: mi aspettavo una specie di Trastevere, invece abbiamo trovato solo una pizzeria, una trattoria (molto buona, dove eravamo gli unici a non conoscere i gestori), una specie di enoteca, una birreria e un circolo ricreativo. Forse abbiamo sbagliato zona? Forse è ancora periodo di vacanze? Forse sapevano che stavamo arrivando e si sono nascosti tutti?

5) il nuovo oggetto del desiderio sono i guanti di pelle foderati in seta: ne ho visti di bellissimi per andare a Palazzo Pitti! Non avevo mai pensato alle potenzialità di questo accessorio!

6) Sempre parlando di accessori in pelle, finalmente ho anch'io la cintura che si annoda in vita! Non riuscivo a trovarla a Verona, invece a Firenze era pieno. Io ne ho scelta una semplice nera, ma c'erano tantissimi colori!

7) Salire sulla Cupola di Santa Maria in Fiore è un'esperienza infernale: non tanto per il numero di gradini, ma per gli ingorghi che si creano nelle strettoie fra gente che sale e gente che scende. Pensavo alla Street Parade di quest'anno: anche nella cupola potrebbe scattare un casino se uno sta male. Certo, c'è meno gente, ma voglio vedere prestare soccorsi! Ahi Ahi signor Brunelleschi, mi sa che ha bigiato le lezioni di "Sicurezza dei luoghi pubblici"

8) Sarà che sono abituati ai turisti, sarà che noi non siamo abbronzati come l'italiano medio a fine agosto, ma tutti ci parlavano in inglese.

domenica, agosto 15, 2010

MUST HAVE

Fare acquisti a fini matrimoniali getta una luce nuova sullo shopping: non si tratta più di acquisti fini a se stessi, ma inseriti in un quadro più ampio e omni comprensivo (o omnicomprensorio).
Ho comprato la qualunque: dal semplice abito da sposa a scarpe, calze, accessori per capelli, orecchini, prodotti beauty per arrivare radiosa all'altare, coccorde rosa, nastri, bottoni, buste, bouquet di fiori, spille per scarpe, spille da sposo. E poi un riassortimento del guardaroba in vista del viaggio di nozze.

Probabilmente mi sono cavata tutte le voglie, perchè già in viaggio di nozze non ho fatto shopping: o meglio, ho tentato di farlo, ma a parte un ombretto duo in stick per un impeccabile trucco smokey eyes, non ho portato a casa nulla. Ho girato a più riprese centri commerciali, ma mi sembrava di non avere bisogno di niente, o che niente valesse la pena di essere acquistato.
Forse lo shopping matrimoniale è come quei buffet "all you can eat", che ti lasciano pagontata e ti fanno seguire una dieta frugale per i giorni seguenti, a compensare gli eccessi.
Forse sto andando verso i 30 anni e sto diventanto una consumatrice più attenta nelle sue scelte.
Forse sono stata illuminata da questo post e anche da questo.

Sta di fatto che di ritorno dal viaggio di nozze mi sono regalata (come autoregalo dei 27 anni in ritardo) un foulard di Hermes. In realtà avrei voluto comprare un foulard motivo "Hawaii", che sarebbe valso anche come ricordo del viaggio di nozze, ma in negozio non c'era (l'ho avvistato poi al collo di una commessa mentre ero alla cassa: non mi sembrava carino assalirla per portarglielo via), così ho scelto questo, solo che il mio è sui toni del beige e bianco, molto versatile e chic, tenendo conto che è un investimento più che un acquisto.


Che mi manca adesso?
Una vera luxury bag ce l'ho (la Lancel che ho preso l'estate scorsa), una collana preziosa idem (quella di fidanzamento), fede e anello pure. Orecchini non ne metto.
Stavo pensando che forse potrei lanciarmi nel bracciale con gli charmes. Potrei prenderne uno quando resto incinta (la Swaroswski ha dei ciondolini proprio carini e abbordabili), e aggiungere un ciondolo ad ogni ricorenza importante, in modo da avere un bracciale celebrativo e non solo un'inutile accozzaglia di ciondolini tintinnanti.
Sapete, è importante darsi degli obiettivi.

sabato, agosto 14, 2010

A uana gana

Nella passata stagione televisiva è andato fortissimo "Io Canto", un talent show musicale con protagonista i bambini, condotto da Gerry Scotti.
Se dico "bambini che cantano" pensate subito allo Zecchino d'Oro, bambine con le treccine che ondeggiando cantano canzoni sugli animali, amichetti da paesi lontani, tagliatelle della nonna e così via. Qui invece dovete immaginare dei bambini travestiti da adulti che cantoni grandi classici della musica italiana o straniera, canzoni strappalacrime e "da pelle d'oca". Ecco, immaginate che qualcuno abbiamo trasformato i partecipanti di Sanremo in bambini, mantenendo però costumi, gestualità e mimica teatrale e repertorio musicale.



Questo è Christian Imparato, il vincitore di questa edizione; ha vinto un viaggio negli USA per incontrare un famoso produttore musicale e fare uno stage di canto.
TV Sorrisi e Canzoni di questa settimana ha dedicato un articolo al viaggio del ragazzino, e già che c'era l'ha messo pure in copertina.

Ecco, soffermiamoci sulla copertina. Vi sembra possibile che nel 2010 sembri ancora un'idea simpaticissima far vestire da simil rapper un bambino che è stato negli Stati Uniti? L'avessero vestito almeno da rapper contemporaneo, jeans coi tasconi e felpa con cappuccio, alla Jay Z. Invece no, l'hanno conciato come un mini Jovanotti fine anni '80, con tanto di cappellino all'indietro (seriamente, c'è ancora qualcono che lo metto? O mi sono persa qualcosa e nel filone revival anni 80/90 sta ritornando anche questo?) e posa delle mani! Questa copertina potrebbe benissimo essere di vent'anni fa!
Per dire, da qualche parte i miei dovrebbero avere una foto di me decenne conciata esattamente allo stesso modo, che intrattenevo mia cugina e mia sorella in montagna scimmiottando un rapper. Mi pare che il testo che improvvisavo diceva:

"Mi scappa la cacca/
mi scappa la cacca/
mi scappa la cacca/
devo andare a cagare/
mi scappa la cacca".


Forse anche Christian Imparato cantava lo stesso pezzo a zio Gerry.

giovedì, agosto 12, 2010

A NOVEMBRE

E' un automatismo: finisce luglio e io mi trovo già a sognare l'autunno, più precisamente novembre. Penso che novembre sia il mio mese preferito.
Novembre è ancora autunno, ma si comincia già a sentire aria di inverno.
Incominciano le luci di Natale ma c'è ancora tantissimo tempo prima delle feste. Novembre è un po' come il sabato del villaggio: se Natale è in cima a un erto colle, più ti avvicini, più erto è il colle, a novembre si ciondola alle pendici mangiando caldarroste, pregustando quello che arriverà (l'albero di natale, i regali, i cioccolatini, la vacanza a Singapore).
Quando immagino novembre mi immagino nel vecchio salotto dei mie, dove facevo sempre i compiti. Sono le 4 di pomeriggio, ho finito di studiare e sto per fare merenda con saccottino al cioccolato e succo all'albicocca. La tv è accesa su Canale 5, sta per cominciare Amici e fuori il cielo è grigio, sta scendendo acqua ma anche la sera.
La pioggia mi piace molto se sono al chiuso. Molto meno se è buio e devo guidare, perchè la mia visibilità è molto compromessa.