martedì, ottobre 19, 2004

VOGLIO MANGIARE I BISCOTTI AL CIOCCOLATO MA YOSHI NON VUOLE

NB: post scritto in presa diretta e senza rileggere.

Giovedì scorso sono andata a "prenotare" il prof per la tesi. Ok, contando che voglio laurearmi a ottobre/dicembre 2005 forse ho cominciato un po' prestino, ma il prof è l'unico che fa un corso prettamente televisivo ed è quindi probabile che il la maggior parte di quelli di tv (vabbè che siamo tipo in 15) vogliono avere lui come relatore.
Siccome il lunedì una cretina che non aveva mai frequentato è andata a parlarci ho deciso che era il momento di correre ai ripari, prima di trovarmi a dover fare un'inutile tesi di letteratura o psicologia sociale.
Mentre esponevo la mia idea, il prof continuava a guardarmi con la tipica espressione "ma cosa sta dicendo questa?", per cui il mio discordo era costellato da intercalari tipo "se qualcuno non l'ha già fatta", "se le va bene", "se", "se", "se". Mi ero dimenticata che anche all'esame lui ti guardava sempre in quel modo, per poi dire, con espressione quasi sorpresa: "sì, va bene".
E così ha fatto anche giovedì, per cui è una settimana che continuo a lavorare alla scaletta per la tesi (deve mettere giù 4 o 5 punti che vorrei trattare e inviarglieli via mail): fermo restando alcuni punti fermi, continuo a modificarla incessantemente. Anche se dovrò precisargli che è provvisaria, chè devo vedere poi gli articoli/saggi/testi che trovo. A questo proposito: uno di questi giorni devo bloccare il prof di comunicazione aziendale per chiedergli se mi può dare qualche informazione per la bibliografia.

E adesso vado in biblioteca (ho scoperto che ce n'è una in Piazza Sicialia) a vedere se hanno una copia di "Paisà"

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