lunedì, novembre 08, 2004

IL SONNO DELLA RAGIONE GENERA MOSTRI

Procediamo in modo schematico
a) In una bestemmia scappata in un momento di rabbia non c'è niente di male.
b) in quanto cattolica non mi sento offesa se uno bestemmia, perchè sta offendendo Dio, mica me.
c) Da quello che ho imparato il nostro Dio, quello del Nuovo Testamento, è buono e misericordioso, quindi suppongo che non se la prenda se, attraverso una perifrasi,in un momento di nervoso, gli si dà dello stronzo.
d) Nel caso si incazzasse, essendo egli onnipotente, sarebbe tranquillamente in grado di fulminare/fare implodere/sprofondare negli inferi il colpevole.
e) Come il Vangelo insegna, chi siamo noi per punire qualcuno al posto di Dio?
f) I credenti devono rispettare i comandamenti. Io, in quanto cristiano, non devo bestemmiare. Per un ateo non esiste nessuna legge morale che impedisca di tirare giù una madonna, quindi non possiamo rompergli il cazzo.

Naturalmente non è giusto nemmeno esagerare con gli smadonnamenti, non tanto per una questione di rispetto religioso (che è lasciato al libero arbitrio di ciascuno), ma per educazione: parlare come uno scaricatore di porto non è il massimo.

Relativamente al caso Guido e GF la cosa disgustosa, oltre all'abiura di Guido (ma visto che ci sono in ballo i soldi di un contratto è giustificato), è l'ipocrisia della produzione e degli autori.
Il GF è per suo natura contrario alla morale cattolica:
- i ragazzi non santificano le feste, ma vengono incitati a dare vita a baccanali
- il sesso al di fuori del matrimonio (must dell'integralista cattolico- che è quello che fa la voce grossa e aizza il Moige) si auspica ogni anno;
- idem il tradimento in diretta, che non viene condonnato dalla D'Urso, che anzi ammicca maliziosa e complice al fedifrago.
Capisco uno avesse detto "sporco negro" o "sporco ebreo" o "frocio di merda": l'espulsione sarebbe stata giustissima e necessaria, e sarebbe stato corretto parlare di offesa nei confronti non solo della persona a cui era diretto, ma di tutto il pubblico, nonchè di lesivo nei confronti dei bambini.
Ma una bestemmia, onestamente, trascende il campo delle nostre competenze, è una scelta morale della quale si risponde individualmente in separata sede celeste, e non nello studio di Cinecittà davanti alle aureole rosate di Barbara D'Urso.

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