mercoledì, dicembre 01, 2004

CINOFILIA A NUVOLETTE

In quanto bambina metropolitana non ho mai avuto nè voluto un cane: il massimo a cui aspiravo era un criceto.
Se non avevo un quattro zampe in giro per casa, ne avevo tanti sulla carta stampata: mentre oggi vanno di modi criceti e animaletti topolosi, quando io ero piccola era il cane a farla da padrone.

C'era la Pimpa, la cagnolina a pallini rossi che vive con Armando l'alcolizzato che cerca di mantenere il controllo sulla propria vita vestendosi di tutto punto e con tanto di cappello. Il fatto che abbia il naso da avvinazzato e consideri la Pimpa una specie di figlia ci segnala come stanno le cose in realtà.



La Pimpa ha tanti amici: il più inquietante è la Pantera, sua guida in un viaggio catactonico che la porta al centro della Terra, dove scopre che il cuore del mondo è una caramella (che lei mangia e sostitusice con un'altra). Al posto di Caronte sottoterra c'è un alterego della Pimpa vestito da ferroviere, che gestisce il traffico dei treni sotteranei.
Questa storia me l'aveva letta all'asilo la mia amica Elisa; siccome nessuna delle due sapeva leggere, lei si era lanciata nell'inventare una storia molto inquietante (il fatto che fosse una giornata di pioggia con un cielo plumbeo e una luce livida che illuminava la classe aumentava l'impatto della narrazione), molto diversa da quella che poi la sera mi aveva letto la mamma.

Un'altro cane era Poochie. Poochie era un incrocio tra Hello Kitty e la Barbie: poteva vantare un giornaletto come la seconda e un'infinità di gadget come la prima; io avevo il timbrino e la matita con una Poochie gigante sopra.



Credo che Poochie si possa considerare la prima icona trash della mia vita: insomma, si tratta di una cagnolina con degli enormi codini ondulati rosa shocking!
Di Poochie non ricordo nessuna storia e nessun amico. Se qualcuno volesse darmi una mano...

L'ultimo cane (escludendo Sansone e Snoopy) è Gino, il cane del Corriere dei Piccoli.
Gino era il vero cane di qualcuno della redazione, che aveva ispirato questo fumetto. Gino era un cane di piccola taglia, con grandi orecchie marrone chiaro e il pelo bianco e marrone.
Gino rappresentava i buoni sentimenti come Hamtaro oggi, e infatti mi è sempre stato sulle palle.
A me del Corrierino mi sono sempre piaciuti i Ronfi (personaggi molto più complessi e maturi) e i Cuccioli (i primi personaggi "cattivi" e un po' tamarri dentro: c'era Tea la porcellina che ha dei problemi con una saponetta troppo "swicciosa"; Ugo, il piccolo genio che non sa allacciarsi le scarpe e dovrà ritirare il Nobel con i mocassin; Rufus, il bullo della classe. C'era anche la migliore amica di Tea,nonchè cugina di Ugo, ma non ricordo il nome; so solo che era una specie di pecorella grigia con un vestito verde).
E poi la Stefi, che però è un essere umano e non un animale e quindi trascende il discorso.

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