mercoledì, febbraio 16, 2005

LA QUARESIMA DELL'ICONA PICCOLO BORGHESE

Una vera icona piccolo borghese ha sempre di base un'educazione cattolica, che la porta ad andare a catechismo e a seguire tutte le messe di precetto fin dalla più tenere età, anche se questo vuol dire dormire sulla panca. L'importante è fare presenza.
La vera icona piccolo borghese vive quindi in un ambiente familiare caratterizzato dal rispetto delle tradizioni e dei precetti della propria religione, tra cui il digiuno il primo e l'ultimo venerdì di Quaresima e la moderazione negli altri "venerdì di magro". Questo vale per tutti i membri della famiglia, esclusi i bambini sotto i 14 anni "perché devono crescere" e i vecchi "perché devono essere in forze".
Ai bambini si chiede di sopperire a questa mancanza facendo un fioretto tipo "Non mangiare il cioccolato".
Mia sorella è sempre stata ligia a queste prescrizioni, abbinando digiuno a fioretto, mentre io, per qualche strano motivo, sono esonerata da questa pratica: mio padre è solito ripetere "No, tu non devi farlo, perché devi crescere", anche se l'età dello sviluppo l'ho passata.
Quest'anno comunque il fioretto è coatto: grazie alla mia bella allergia a un misterioso aroma naturale potenzialmente presente in dolcetti, biscottini, cioccolati e gelati sto evitando tutte quelle cose che contribuivano alla mia felicità e al mio equilibrio psichico; l'icona piccolo borghese ha infatti un "approccio emotivo" al cibo: se è felice mangia, se è triste mangia, se è stressata magia. Lo stomaco le si chiude solo quando è incazzata.
A questo punto ci vorrebbe una chiosa, che non riesco a trovare.
Come al solito.

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