lunedì, luglio 18, 2005

DEL DIRE QUALCOSA DI IMPOPOLARE

Oggi ho fatto il mio penultimo esame, l'ultimo della sessione estiva.
A proposito di esami è giunto il momento di fare una confessione: si tratta di qualcosa di assolutamente impopolare, ma anch'io ho diritto alla mia piccola percentuale di vizi italici.

Io, FdC,ormai giunta quasi al termine della mia carriera accademica, ammetto che gli esami che mi danno più soddisfazione sono quelli in cui:
a) sto simpatica al professore/assistente
b) ottengo un trattamento speciale
Il tutto a prescindere dal voto: preferisco avere un 29 frutto di sottili giochi psicologici che un 30 e lode frutto di settimane di studio.
Attenzione! Questo non significa che io studi tutto all'ultimo e poi speri nel mio faccino angelico e impaurito per avere un buon voto: io passo almeno 3 settimane a preparare un esame (a ritmi statali, roba tipo 7 pagine la mattina e 5 il pomeriggio quando è tanto e guai sgarrare la tabella di marcia, sia per eccesso che per difetto)

Gli esami che mi hanno dato più soddisfazione sono quindi stati:
- letteratura italiana, dove ho avuto 30 nonostante abbia passato mezz'ora di esame a fare "sì sì" con la testa al prof che parlava, salvo poi scoprire che stavo annuendo a cose sbagliate. Il prof però si è fatto incantare dal mio aspetto da fanciulla tanto fragile e indifesa (e dal 27 della prima parte) e mi ha dato 30 sulla fiducia e come incoraggiamento: "Voglio che lei guardi il suo trenta in letteratura e pensi che se ce l'ha fatta a fare quello, può fare tutto".
il consiglio che le future matricole femmina possono ricavare da questo è che di fronte a professori padri di famiglia e cattolici, il trucco e continuare a mettersi i capellli dietro le orecchie, fare profondi respiri per far vedere che si è agitati e che si sta cercando di calmarsi e alla domanda "Signora, è agitata?" rispondere sempre "Un po'...sa, sono sempre un po' ansiosa"

- filmologia, con la mia assistente preferita che, sentendosi in colpa per tutte le volte che ha fatto casini con gli stage e con i vari avvisi, ha fatto scambio con l'altro assistente (che aveva fama di "cattivo") per interrogare me, sapendo che io avevo paura di lui, anche se poi si è rivelato un agnellino (ha tenuto un seminario durante il secondo semestre e ha fatto la prima parte dell'esame di oggi).
La lezione che possiamo imparare è che certi assistenti, se li fai sentire abbastanza in colpa, provano solidarietà nei tuoi confronti.

- Nuovi media. Precisiamo che in questo caso è stato fondamentale studiare bene e studiare tanto (= leggere + fare appunti + ripetere + ripetere di nuovo e fare le scalette), ma vogliamo mettere la soddisfazione di valutare che il proprio lavoro di pubbliche relazioni ha avuto successo, per cui non solo avete capito tutto, ma il prof vi fa una domanda alla quale voi rispondete perfettamente, visualizzando nella vostra testa tutto il contenuto dei vostri appunti e lui continua ad annuire dicendo eccelente, per cui non vi chiede nient'altro e ve ne andate felici con la vostra lode?
Consiglio per le matricole: Fate pubblcihe relazioni, che vuol dire frequentare, fare domande, partecipare attivamente e, valutando caso per caso, fare qualche battuta, ma non ridere a battute del prof che non fanno ridere, prima che lui vi chieda "Vorrei sapere Lei cos'ha sempre da ridere" (è successo al Filosofo)

PS: oggi all'esame c'era il tipo Psycho, accompagnato da sua madre! Beh, questo vuol dire che non è partito per l'America a insegnare informatica :)

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