lunedì, marzo 20, 2006

SCOPRIAMO IL FAR WEST

Oggi ho pranzato con le mie ex-colleghe.
Visto che adesso ho tempo da perdere, per tornare a casa ho deciso di non prendere la metro, ma di ricorrere ai mezzi di superficie, per la precisione alle 78.
Da quando l'ho usata per andare a Vodafone mi sono innamorata di questo autobus, che fa un meraviglioso giro della periferia ovest di Milano: partendo da General Govone (dalle parti di via Cenisio) passa per Lotto, San Siro, Forze Armate e Lorenteggio.
Nessuna di queste zone vanta attrazioni turistiche, ma durante l'ora che porta da un capolinea all'altro, Milano rivela degli scorci interessanti.

Se un pomeriggio avete tempo e voglia fatevi un giro e notate quanto segue (ma anche altri scorci o curiosità che il mio occhio e la mia sensibilità non hanno colto).
Partendo da Lorenteggio:
- di fronte all'Esselunga, circondata da una parte da un benzinaio, dall'altra dalla sede di Infostrada, c'è una vecchia villa di mattoni rossi, con un'enorme portone in legno, e una cancello in ferro a battuto. E' una villa meravigliosa, ancora abitata anche se un po' malconcia: un pezzo di Milano dell'800 accerchiata da palazzi in acciaio e vetro azzurrino.
Ero tentata di scendere alla fermata per portarmi di fronte all'ingresso principale, dove un ulteriore cancello conduce a un lungo iale alberato che porta al parco e alla casa.

- Prima dell'incrocio con via Forze Armate, in una via che deve il nome a uno che ha vinto una medaglia d'oro in non so cosa, c'è un parco di per sè deprimente, se non che adesso sono fioriti i non ti scordar di me e quindi ci sono delle enormi chiazze azzurrine che si stagliano sul verde dell'erba (peccato che oggi non sia una giornata di sole, ma tutti viri verso il grigino). Il particolare architettonico che merita in quanto insolito per un parco sfigato di periferia sono le tre arcate di acciao che decorano un pezzo del viale che attraversa il parco: ricordano un po' gli archi di fiori sotto cui passano le spose, solo che non ci sono i fiori.

- Di fronte alla piscina Arioli Venegoni c'è la camera mortuaria. Mi sembrava una collocazione un po' strana, poi girato l'angolo ho scoperto che c'è l'ospedale San Carlo...

- Percorrendo via Zoja e guardando verso la traversa via Fratelli Zoia (parenti?) sembra che due mondi si incontrino: i condomini (tra l'altro molto carini) della prima nascondono le palazzine e i negozietti (panettieri, calzolai, gommisti) della seconda...

- Guardando la chiesa di Sant'Elena (non sono sicura che sia dopo via Zoja, forse è prima) non sembra di trovarsi a Milano, ma alla periferia di Dublino.

- Ai ricchi che abitano nel quartiere privato vicino a San Siro piace molto lo stile inglese, come dimostrano le ville che hanno fatto costruire. Avete presente quelle case bianche con le travi nere che, almeno io, associo a Shakespeare?

- Il mio punto preferito, anche se si gode meglio venendo da Lotto, è via Diomede/Ippodromo: io amo follemente quelle vecchie stalle e se fossi ricca le comprerei per ristrutturarle e adattarle a mio uso residenziale. Non ho idea di quanto ci voglia per fare andare via l'odore di fieno e letame...
Comunque, tralasciando i miei sogni di piccola immobiliarista, oggi erano ancora più carine, perchè dal mini balcone del piano superiore sbucava fuori una balla di fieno.

E con questa immagine finisce qui il viaggio, perchè da piazzale Lotto in poi non c'è niente di interessante.


PS: se siete fortunati potrete prendere l'autobus che ho preso io, con le fermate segnalate sia visiamente che acusticamente, esattamente come a Londra o Berlino. La cosa affascinante è che in tutti e tre i casi la voce è la stessa!

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