mercoledì, settembre 13, 2006

A BICI

Oggi sono andata a lezione in bici. Sono giunta alla conclusione che qualunque mezzo di trasporto con ruote (bici, automobili, motorini, pattini, rollerblade) mi rende tesa e, consequenzialmente, estremamente nervosa.

Prima di tutto ad andare in bici si fa fatica, soprattutto visto che Verona non è piatta come Milano, quindi al ritorno devo farmi in (semi)salita la circonvallazione interna dalla caserma fino alla stazione e poi viale Piave: non sembra, ma se una non è abituata alla sforzo fisico è impegnativo! Mi consolo pensando che così facendo farei 40 minuti di attività fisica al giorno.

Andare in bici sarebbe anche bello (e utile al rassodamento dei glutei) se Verona fosse meno italiana e offrisse corsie preferenziali per i ciclisti: andare in strada non mi tranquilizza molto, ma stare sul marciapiede ha i suoi rischi, ovvero pedoni lumaca, ciclisti che arrivano dalla direzione opposta, radici, cassonetti.
Ad essere più modesti mi accontenterei anche di un manto stradale uniforme, perchè andare in bicietta su quello che sembra suolo lunare non è il massimo: ho preso così tante buche che alla fine mi è saltata la fascetta del cestino e domattina devo cambiarla!

Quello che odio di più non sono però i continui sbalzi sul sellino, ma le stradine del centro, dove se c'è una macchina parcheggiata su un lato e ne arriva un'altra (e chissà come mai la gente nelle stradine a senso unico va velocissima), devi necessariamente metterti di lato ad aspettare che passi, perchè se no rischi di essere tranciata. Sempre per questioni di spazio odio tutti quei passaggi dove devo stare rasente al marciapiede e, essendo priva di senso della misura e sostanzialmente imbranata, finisco sempre per grattare la ruota contro il cemento, con il terrore di trovarmi poi appiedata causa ruota sbregata: in tutte queste situazioni tendo a incazzarmi e sibilare insulti a chiunque mi abbia costretto a stare troppo schiscio, specie se si tratta di persone che occupano il marciapiede ciacolando di una caterva di inutili stronzate.

Alla fine il tratto di strada migliore è proprio viale Piave: si respirano i gas di scarico di una strada a cinque corsie , ma il marciapiede è ampio, c'è la carreggiata per le bici e non passano molti pedoni. L'unico problema sono le radici degli alberi: l'amministrazione non è stata previdente come a Golosine (niente cerchi di metallo alla base dei tronchi), quindi ci sono un po' troppe ondulazioni della pavimentazione.

BlogItemCommentsEnabled>

0 Commenti:

Posta un commento