SCENE DA UN MATRIMONIO
Tra due settimane la mia collega si sposa e siamo arrivati al momento della scelta dei brani per la messa: ha cominciato a leggere il vangelo, la Bibbia e siti come "www.letturebiblicheperiltuomatrimonio.it"; poi è passata a richiedere copie di libretti (messali) di matrimoni altrui.
Siccome socializzare ed essere accettati è importante, mi sono fatta portare quello del matrimonio di mia cugina e oggi gliel'ho dato.
"Il Cantico dei Cantici! E' proprio quella a cui avevo pensato io! E' bellissima! E anche il Salmo! E la seconda lettura! E anche il Vangelo! Ha scelto proprio quello che piace a me!"
In quel momento ho ringraziato il cielo che il mio matrimonio sarà civile.
Mi sono immaginata la stessa scena che si ripete in migliaia di case italiane: giovani promesse spose che leggono il Cantico dei Cantici e sono estasiate nel leggere che "Somiglia il mio diletto a un capriolo o ad un cerbiatto.".
Ora, a parte la facile conclusione che oggi cerbiatto, domani cervo a primavera, e che forse il paragone con un prolifico coniglietto o un focoso stallone purosangue o un fedele cane sarebbe maggiormente di buon auspicio, l'idea che nel momento del matrimonio l'individualità di ogni singola coppia o storia d'amore sia appiattita sull'immagine di un Bambi saltellante mi dà proprio l'idea che il matrimonio non sia altro che un grande messa in scena collettiva, dove io sono la virginea principessa Raperonzola e tu il valoroso Principe Azzurro.
Per carità, la messa in scena mi va benissimo nei suoi aspetti concreti (trucco, parrucco, vestito, "sono la regina della festa, ditemi che sono bellissima"), ma con l'autocoscienza che di una messa in scena si tratta, se no il tutto diventa grottesco, come Pleasentville.
E comunque che palle: il secondo matrimonio a cui vado sarà una replica del primo. Tra l'altra la mia collega e mia cugina si somigliano anche.
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