SOAP OPERA
Da questa estate alla Grande Mela hanno aperto Lush, e io un giorno sì e un giorno no sono lì dentro ad annussare tutti i prodotti e ponderare acquisti.
Dopo due mesi ho finito il sapone Nonsimangia e, visto che è Natale, ho deciso di prendere un sapone natalizio al gusto di amarena (anche se l'amarena non c'entra niente con il natale).
Al ritorno dalla pausa pranzo, mentre le mie colleghe parlano di gravidanza, nausee, corsi preparto e traumi postparto, dò una snasata al mio bel sapone, giusto per variare un po'.
Le colleghe incuriosite mi chiedono cos'è.
"Un sapone", rispondo io
E a questo punto scatta la domanda che non ti aspetti: "Ma come lo usi?"
Non so, io ho sempre pensato che una saponetta fosse un oggetto di uso comune, magari uno preferisce il sapone liquido, ma bene o male tutti ne abbiamo usata una e sappiamo come funziona: la prendi , la bagni e la strofini fra le mani finchè non fa la schiuma e poi ti lavi. Abbastanza intuitivo, no?
A quanto pare no: per il paese si aggira gente che di fronte a una saponetta non riesce a capire come si possa usare e ti guarda straniata quando glielo spieghi, continuando a farti domande:
"Ma non è scomoda?"
"Ma la usi?"
"Ma la strofini direttamente sulla pelle?"
Signora mia, dovre andremo a finire?
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