giovedì, ottobre 29, 2009

LA MIA NUOVA COLLEGA

Domani è l'ultimo giorno della mia lovely collega Lorenza, che va in maternità a godersi la sua Giorgina e ad aspettare che arrivi la new entry Camilla.
Al suo posto è arrivata la Signora Luvetta.
La Signora Luvetta ha 57 anni ed è tanto una brava donna, gentile e premurosa: porta il croccante preparato da lei, porta la farina di granoturca novella per fare la polenta, fornisce suggerimenti su cosa preparare per cena, si offre di portarti dal calzolaio gli stivali per far mettere un tacco nuovo.
Peccato che la Signora Luvetta abbia due grandi difetti, che rendono difficile la convivenza sotto lo stesso tetto lavorativo. Vuoi per l'età, vuoi per sua indole, la Signora Luvetta ha ritmi molto lenti. Come ha commentato un nostro venditore: "Quella è lenta pure a fare il risotto!". Questo apsetto però può forse dipendare anche dai suoi problemi di salute, dalla scarsa esperienza nel settore e nell'utilizzo di sistemi gestionali SAP: tutte cose che con il tempo non possono che migliorare.
Il vero problema della Signora Luvetta è però un altro: è una precisina di primo ordine. La sua precisione non si manifesta però nell'inserimento degli ordini al computer, dove anzi dimentica spesso uno o più pezzi, ma nella mania per l'ordine.
L'esempio più eclatante oggi. Le ho fatto preparare una scatola di campione, che verrà a ritirare un venditore lunedì. Lasciamo la scatola su una scrivania vuota, occasionalmente usata dal direttore commerciale. La Signora Luvetta non si dà però pace per la collocazione di questa scatola, e continua a chiedermi se non è il caso di spostarla e metterla in un luogo più consono, perchè "Quello è il posto di A.". Faccio presente che quello non è affatto il posto di A, che lo usa solo in particolari occasioni e che ha comunque un ufficio con tre scrivania al piano di sopra se ha bisogno di spazio. La Signora Luvetta, vista la mia risposta stizzita, tace e domanda se può dare una ripulita ai cassetti e mettere quello che non serve in una scatola. Ulteriore risposta stizzita "Quei cassetti non si sa a chi appartengano, non sono stati toccati dal trasloco e quindi non vanno svuotati, ma lasciati come sono, chè non si sa mai".
Passano le ore e arrivano le cinque. La Signora Luvetta ritorna all'attacco, rivolgendosi direttamente al Direttore Commerciale A., seduta alla scrivania di cui sopra: "Sai A, mi spiace occupare la tua scrivania con quei campioni. Io li avrei spostati, ma qualcuno mi ha detto di non farlo".
Per fortuna Direttore Commerciale A. non è persona fissata con l'ordine, e le ha detto che non c'era alcun problema, ma io le avrei lanciato la scatola addosso!

Sarà un lungo inverno con la Signora Luvetta!

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